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Originariamente inviata da paola
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mi piacerebbe chiarire come alimentano il reattore chi usa la dosometrica in uscita, oltre alla deviazione dalla risalita che utilizzavo anche io, non ho capito il discorso della dosometrica che crea la depressione e quella che non lo crea, che differenza c'è tra la deviazione dalla risalita e una qualsiasi pompa?
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Le dosatrici che normalmente si trovano sul mercato sono prodotti di gamma "bassa"; ne esistono (ma sono piuttosto costose) che possono "tirarti su" un liquido anche con 2m di dislivello e superare pressioni notevoli.
Naturalmente queste ultime vengono utilizzate per applicazioni molto particolari (tempo fa, in un impianto di trattamento acque, montai una di queste dosatrici che pescava un liquido circa 1,50m più in basso e lo immetteva in una tubazione dove c'era acqua calda a circa 1,5 atm.) ed hanno costi veramente notevoli.
Alimentare con una pompa, se c'è una dosatrice in uscita, è un controsenso in quanto con la deviazione del flusso di risalita otteniamo quella pressione minima e costante che serve ad alimentare il reattore, senza mettere sotto sforzo la pompa stessa.
Tornando al discorso iniziale: l'alimentazione per deviazione del flusso consente, se ben realizzata, di ottenere anche una buona pressione; il trucco è di usare una pompa "tosta", montare un rubinetto di regolazione della portata e realizzare la deviazione tra la pompa ed il rubinetto.
Chiudendo un minimo il rubinetto otterremo una pressione che ci consentirà, nella maggior parte dei casi, di fare a meno della dosatrice.
geppy