Ok, sono riuscito a leggere tutto, solo che, arrivato alla fine, non ricordo più quello che volevo dire in principio
Devo dire che, per quanto lunga, l'analisi di
mikuntu mi è piaciuta in molti punti, in particolare nei tratti dove ha tracciato il profilo dell'acquirente medio di un negozio di acquariologia ed ha descritto le facce degli interlocutori. Mi trovi perfettamente d'accordo su questo e, poiché sono convinto che ciascun popolo abbia i negozianti che si merita, non mi meraviglia l'atteggiamento di chi ci vende anche un Astronotus per un fauna-box da 3,6litri. Che tipo di negoziante pensi che voglia una persona che desidera arredarsi il salotto o il tavolino? Il "rompiscatole" che non ti vuole nemmeno dare la boccia per il pesce rosso o quello che ti dà ciò che cerchi senza fare troppe domande? Poiché la maggior parte delle persone non è attratta dal comportamento animale o dall'ospitare un pezzo di natura in casa, ma dall'angoletto arredato, il negoziante si adatta alle esigenze della maggioranza dei suoi clienti, facendo sì che restino fregati anche quelli che invece vogliono approfondire e fare le cose al meglio.
In conclusione: informiamoci da soli, informiamo i nostri conoscenti che si vogliono avvicinare a questo mondo che non è una cosa facile, "rompiamo le scatole" con domande molto tecniche che mettano in difficoltà il nostro negoziante, e lui sentirà il bisogno di adattarsi alle nuove esigenze da solo (i mezzi per informarsi non gli mancheranno di certo, è solo una questione di volontà). Se il cliente medio cambia, dovrà cambiare anche il negoziante medio...il contrario mi sembra poco vero.
