In commercio esistono diverse specie di Brachigobius, che raggiungono dimensioni diverse e quindi necessitano di spazi diversi.
La più comune è Brachygobius xanthozona, che raggiunge i 4 cm di lunghezza. Questa specie vive in acque a bassa salinità, attorno a 1.002-1.003. Trattandosi di pesci territoriali, come ha detto MonstruM, è necessario uno spazio adeguato, diciamo 50 litri per un gruppetto di 6-7 pesci.
La seconda specie reperibile è Brachygobius nunus, quella che ho anche io. E' più piccola, non supera i 3 cm, e quindi può stare anche in spazi più ristretti. Io tengo 8 pesci in una vasca comerciale di 30 litri lordi (WAVE BOX cubo 30). Questi amano salinità più elevate, diciamo 1.004-1.006.
Passiamo alle tue domande...
In realtà se sono in forma i Brachygobius stanno molti tempo lontani dal fondo, indipendentemente dalla specie. Inoltre mangiano sempre a mezz'acqua, preferibilmente; pertanto, qualunque acquario va bene, purchè sufficientemeente ampio come ho detto prima.
Per quanto riguarda il litraggio, ti ho già risposto in apertura: dipende dalla specie. Per B. xanthozona non scenderei sotto i 50 litri (6-7 pesci), mentre per B. nunus vanno bene anche 30 litri (8 pesci). Tutti i ghiozzi ape comunque preferiscono acqua leggermente corrente, quindi il rientro in vassca del filtro deve essere piuttosto potente. Niente pompe da acquario "di barriera", per carità, però una discreta corrente è apprezzata.
La fauna. Ospiti ideali sono gamberetti "salmastri", come Caridina multidentata o, meglio, Neocaridina gracilirostris. Sono tutti corstacei gregari, quindi vanno tenuti in gruppetti di almeno 4 esemplari per specie. Neritina zebra è un gasteropode adattissimo, robusto e salmastro a tutti gli effetti. Se però le alghe a disposizione scarseggiano, può attaccare le piante, quindi va regolarmente nutrita con pastiglie a base vegetale o, meglio, pomodori, zucchini, carote, fagiolini, ecc.
Il cibo "vivo" tenuto in vasca sempre assieme ai pesci secondo me NON è la scelta migliore, perchè gli anfipodi possono insidiare le uova dei ghiozzi o catturarne le larve. Ideale sarebbe l'allevamento a parte, mettendo nell'acquario solo un numero di crostacei tale da essere velocemente consumato.
Il fondo va nalizzato subito, visto che prima metterai quello e dopo i pesci
Deve essere scuro, di granulometria media, alto almeno 5 cm se vuoi fare attecchire delle piante e arricchito con un sottofondo fertile (sempre per le piante). Come arredamento vanno benissimo i legni di mangrovia, rocce scure, meglio laviche, e soprattutto gusci di gasteropodi o mattoni forati per assicurare molti rifugi tipo "caverna", dove i ghiozzi dormiranno e si accoppieranno.
Passiamo alle piante. Una specie robustissima e decorativa è Sagittaria subulata, che forma un pratino resistente anche a salinità di 1.010! Alla salinità consigliata, di 1.002 o 1.005, cresce benissimo. Altra pianta adatta è la felce di Giava, da far attecchire su rocce e legni. Questa però soffre a salinità superiori a 1.008.
Ceratophyllum demersum è una galleggiante adattissima, mentre una bella pianta palustre adatta è Cryptocoryne pontederifolia. Anche il muschio di Giava va bene.
Infine, i coinquilini pesci. I ghiozzi ape sono molto timidi e lenti rispetto agli altri pesci, quindi si fanno sistematicamente mettere sotto durante le contese territoriali o la somministrazione del cibo. L'ideale sarebbe tenerli da soli in vasche monospecifiche assieme a invertebrati adatti, dove possano stare in pace.
Una ultima considerazione sul cibo: siccome per alimetnarsi seguono una rigida gerarchia, può capitare che l'esemplare più sottomesso venga messo in condizione di non nutrirsi a sufficienza. Per ovviare al problema, invece di mettere il cibo a casaccio, si possono "imboccare" con una pinzetta o uno stecchino, operazione che porta via poco tempo e assicura ottimi risultati.