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<<Ho pensato di aggiudicarmele lo stesso per tenerle "da parte". Pensavo di fare qualcosa di molto simile a questo ragionamento: contattando MInotho spero che abbia qualche Nothobranchius adatto a me; faccio schiudere le uova, li porto ad età adulta, li faccio riprodurre, raccolgo le uova e le tengo da parte. Cambio i valori ( se necessario ) per i rachovii "Quelimane". Faccio schiudere le uova, li porto ad età adulta, li faccio riprodurre, raccolgo le uova e le metto da parte. E poi di nuovo con i palmqvisti ( o in alternativa altro Nothobranchius di MInotho ) e così via a ciclo. Troppo ambizioso come progetto? >>
Sicuramente. Non hai ancora idea dei tempi di schiusa e già parli di programmarle.
Attenzione. Spero non pensiate che gli annuali si schiudano al vostro volere. Ci sono tempi e condizioni che vanno rispettati, non e' che se tengo 6 mesi le uova di palmqvisti queste si schiudano come le butto in acqua.
partendo da questi principi sicuramente si va incontro a spiacevoli delusioni.
Considera anche che non sai quando sono state raccolte le uova e magari ti arrivano da schiudere o magari devi aspettare tre o quattro mesi (con i rachovii si può arrivare anche a sei). Ergo hai pensato che magari devi mettere in acqua la torba delle due specie nello stesso momento? Sei attrezzata? dove metti i piccoli considerando che non li puoi mischiare e che hai una vasca sola?
Hai considerato le vasche di accrescimento? hai considerato l'artemia necessaria? (e lascia perdere altri tipi di cibo l'artemia ci vuole per forza).
Insomma a mio avviso ti stai complicando la vita visto il metodo che vuoi adottare.
Per quale motivo pensi che io sponsorizzi le vasche glabre? Semplice quando ne hai venti o più ( e tempo limitato) e' più facile gestirle.
Già con due vasche arredate (e piccole) con pesci che mangiano e sporcano molto qualche difficoltà la devi affrontare. Devi raccogliere la torba settimanalmente,pulire i fondo, cambiare l'acqua (60 70% settimana) controllare la torba che raccogli per verificare la presenza di uova, etichettarla, metterla in luogo adatto, controllare ogni mese lo sviluppo delle stesse e nel caso le trovi pronte buttarle in acqua (e questo indipendentemente dai programmi stabiliti)
Tutto ciò sembra complicato ma non lo e' a patto di affrontarlo nel modo giusto e per gradi. Se ti ci butti a corpo morto senza considerare tutte le implicazioni puoi incorrere in serie delusioni.
Non lo dico per scoraggaire nessuno anzi voglio solo che ci sia consapevolezza per poter andare avanti. Troppe volte ho visto l'entusiasmo infiammarsi subito dopo spegnersi per i motivi di cui sopra, vorrei evitare, per quanto posso, situazioni di questo genere.
Gli allevatori di killi in Italia sono pochi (in proporzione sono pochi anche nel resto del mondo) e mi piacerebbe aumentassero come pure aumentasse lo spirito associativo che potrebbe legarli.
Tutte le cose che ho detto io ( e anche Marco) sono dettate dall'espereinza personale ma anche dall'eperienza condivisa della associazione.
Spero che si cominci a intendere quello che significo parlando di killicultura o di killifilosofia che dir si voglia.
Take care
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