Credo che un parametro da tenere in considerazione sia appunto la tensione superficiale, che credo sia maggiore in vasche malawi rispetto ad esempio ad un biotopo sudamericano o addirittura risaia asiatica.
Provo a spiegarmi: la capacità delle molecole di aderire all'interfaccia dipende dalla tensione superficiale (infatti gli skimmer funzionano bene nel marino perchè questa è maggiore che nell'acqua dolce). Nella vasca malawi hai pH e kH alti, e credo che l'alta percentuale di sali disciolti determini una tensione superficiale elevata (questo spiegherebbe il funzionamento della vasca di un tal tedesco che si basa solo su un pre-filtraggio a perlon e ad un grosso skimmer

...).
Viceversa il plantacquario, avendo caratteristiche più - passami il termine - "stagnanti", potrebbe avere una bassa tensione superficiale, ovvero una minor capacità di "calamitizzare" le proteine e come conseguenza di un minor cibo, un biofilm più sottile o comunque fragile.
Sono solo considerazioni e magari sto prendendo lucci per alborelle, eh...?
Nella mia vaschetta-laboratorio ("forse" per fine mese allestisco finalmente la benedetta autovasca) oramai lasciata praticamente a se stessa - come ultimo step del test - riguardo alla gestione, la patina si forma nella zona di acqua "ferma" ma non ho notato variazioni misurabili nel pH o negli altri parametri (che non ho mai smesso di monitorare), e sembrerebbe confermare che il consumo di ossigeno sia inferiore a quello apportato da piante e scambio atmosferico.
Dici che per cominciare di carne al fuoco ce n'è abbastanza e possiamo iniziare a stappare le prime birre della grigliata?
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