Caro daniele.t.,
dalle speculazioni che ti affaticano, si capisce che studi giurisprudenza. Bene, bene.
Venendo ai tuoi quesiti, direi che Rama ha già espresso in gran parte ciò che secondo me rappresenta la corretta risposta ai tuoi dubbi.
Aggiungerei solo un paio di considerazioni.
A mio parere, il dolce rappresenta per la quasi totalità degli acquariofili il punto di partenza della loro passione. Una parte poi, nel tempo, transita al marino. E' quindi normale che l'appassionato "tipo" del dolce sia, in percentuale, meno ferrato di quello del marino. Chi è infatti passato al salato ha, normalmente, già delle basi e un po' di esperienza (con le dovute eccezioni).
Altro punto fondamentale è l'elemento costi. Il marino, a parte alcuni tipi di vasche dolci, è nettamente più costoso. Ciò impone normalmente una maggior consapevolezza nell'appassionato: chi spende molti soldi, raramente lo fa senza aver compreso (rectius senza pensare di aver compreso) le basi della tecnica di gestione.
Per il resto, come detto, mi ricollego a quanto detto da Rama, il quale ha fra l'altro ricordato un punto fondamentale, che spesso sfugge agli appassionati di marino: alcune vasche di dolce sono molto difficili da gestire, quanto e talvolta più di una vasca salata.
A presto
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