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Mr. Hyde, il tuo ragionamento al riguardo il cibo vivo fila, ma fino ad un certo punto. Infatti è nota la differenza tra sistema nervoso degli insetti e quello di animali più "evoluti". E' comunque vero che un briciolo di ipocrisia comnque ci sia, perchè si, comunemente si prova più "pietà" per un povero topolino piuttosto che verso un insetto che non prova dolore e non si controce mentre viene divorato da un animale.
Comunque il mandare il discorso sul sistema nervoso non è un tentare di pararsi la coscenza: è appurato che c'è differenza tra un batterio, un insetto, un pesce e un mammifero. Se tagli una zampa ad un grillo neanche se ne accorge, se la tagli ad un topino soffrirà e potrebbe morire come farebbe un essere umano.
Sull'allevamento in cattività sono d'accordo con te: c'è differenza sul tipo di animale che si tiene e sulle ocndizioni in cui lo si tiene. Gli uccelli per natura devono volare e, come hai detto tu, hanno un senso del territorio molto esteso; quindi per quanto possa essere grande la voliera è una crudeltà tenerli in gabbia. E ciò indipendentemente dal fatto che sia di cattura o di allevamento. Mentre è vero che per i pesci e tutti gli animali acquatici che ospitiamo nei nostri acquari il discorso è diverso. COme lo è, come ha già ricordato Musicphoto, per i cani ed i gatti che in linea di massima senza la presenza diretta ( animali allevati in casa ) o indiretta ( randagi ) dell'uomo perirebbero.
Ma su ogni discorso c'è da distinguere vari casi: difatti non polemizzo sul fatto che per la salute della vita di un serpente bisogna dargli prede vive, ma è proprio per questo che non condivido il mantenimento in cattività di questi tipi di animali. Mentre per i Piranha non so esprimermi perchè ho sentito varie campane, l'una diceva che possono benissimo mangiare i normali alimenti che diamo agli altri pesci ( sono un pò la versione ingigantita dei neon, pesci carnivori che predano in branco ) ed altre che dicevano che come i serpenti devono essere alimentati con prede vive. Beh nel primo caso allora vieterei la vendita ai dementi che poi gli danno pesciolini o topolini, e nel secondo, come per i serpenti, sono contraria al mantenimento in cattività.
Per quanto riguarda la parentesi "cibo vivo a base di avanotti di altri pesci ", invece, non sono del tutto contraria, ma ad una condizione: i pesci devono convivere nella stessa vasca, adeguata alle loro dimensioni ed alla loro convivenza, e nel qual caso una specie si dovesse riprodurre e l'altra specie predasse gli avanotti in numero "accettabile", allora la reputerei una condizione quasi naturale. Ma ovviamente questa situazione deve essere bilanciata: mi riferisco al fatto che una coppia di Scalari ed un trio di Agassizi è una situazione pressapoco bilanciata in un 240 litri ( è il mio caso ), mentre una coppia di Scalari con un branco di 30 elementi di Neon in un 150 litri è una situazione decisamente svantaggiosa per la coppia che non riuscirebbe in nessun modo ( se non tentare di elminarli tutti ) a tenere a bada il branco.
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L'acquario non è un bel quadro da osservare, è il mezzo attraverso cui poter osservare e studiare la natura acquatica.
Non deve rispondere al desiderio di appagare il proprio egoistico gusto estetico, ma alle esigenze della specie allevata.
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