Torno ora dalla lettura dei link,e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata -05 -05
I link devo dire che sono MOLTO interessanti(in tal senso ancora un grazie a
paolo brustia) e portano alla luce molti aspetti.Alcuni di essi sono stati confermati e altri invece non sono stati presi in considerazione(almeno dal sottoscritto,causa una preparazione approssimativa di questi argomenti).
Sapevo della pericolosità dell'uso del perossido d'idrogeno,verso le membrane cellulari.Oggi so anche il perche.Non il perossido di per se,ma gli eventuali radicali prodotti dal trattamento.Se ho ben compreso,sono due cose separata.Accomunabili,ma separate.
Altro fattore emerso è la non possibilità,sempre se ho ben compreso, di applicare tale trattamento in quelle vasche dove è in uso un protocollo avanzato(somministrazione quotidiana) seachem.Nomino questa marca in quanto nella sua linea elementi gluconati sono presenti(es.:vedo ferro).Se in queste vasche si rende necessario questo tipo di trattamento,credo che sia meglio passare al protocollo base(somministrazione a giorni alterni).
Se ho ben compreso le formule,le reazioni si accelerano notevolemente,in presenza di elementi ossidanti(catalizzatori???).Lggendo le varie liste direi che sono un bel pò, e presenti anche nei fondi o nei fertilizzanti più economici.
Enormemente sorpreso per diversità delle reazioni tra ambiente acido e basico.
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Originariamente inviata da paolo brustia
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.......il secondo modo in cui si potevano formare i radicali idrossilici, è tramite l’interazione H2O2/ferro bivalente, e qui sarebbero dolori se non che, nei nostri acquari (e in quello di tuko anche, seconda botta di c…!), il ferro bivalente è CHELATO e dunque non attaccabile e trasformabile in ferro trivalente (che porterebbe dunque alla formazioni dei tanto dannosi radicali).....
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Purtroppo,a questo punto per me, non credo che sia cosi.L'iron della seachem è una soluzione di di gluconato ferroso (Fe+2) ad alta concentrazione(oltre 9000mg/l).adottano questa soluzione,invece di altre forme(vedi Fe+3) in quanto risulta essere più facilmente assimilabile(minor spreco di energia) da parte delle piante.
Resta fermo il paletto, che questo trattamento deve essere fatto con la giusta ponderazione, e non tanto per.