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Vecchio 05-05-2008, 21:45   #45
condormannaro
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Originariamente inviata da TuKo
Una precisazione,penso dovuta, l'interrogazione non resta anonima ma come in tutti server esistono i log di accesso.Sicuramente non sarà di facile lettura ai più,ma non è anonima.Non penso che il tizio di turno si vada a mascherare dietro un proxy,o peggio delgate, per consultare il 740 del fruttivendolo sotto casa.
Detto ciò,dato che la conversazione in parte verte sulla dichiarazione dei redditi vorrei lanciare una provocazione per sincerarne la sua fattibilità.
In italia un cittadino che lavora come dipendente,cosa può scaricarsi??
Una percentuale x di un'assicurazione sulla vita
Gli interessi passivi sull'acquaisto della prima casa
Una percentuale x di spese sanitarie(quindi per usufruirne devi star male)
e non mi ricordo che altro,ma grosso modo sono queste,poi se a qualcuno viene in mente altro aggiunga tranquillamente.
Quello che mi/vi chiedo perche non danno al singolo cittadino la possibilità di portare in detrazione il singolo scontrino fiscale(invece del carteceo si potrebbe fare una tessera magnetica per gli acquisti)???Perche non posso scaricare il mio vivere??perche devo pagare delle tasse(o trattaneute che siano) su dei soldi che in realtà uso per vivere(aggiungo a caro prezzo!!)??In questo modo no si controllerebbe,in parte, l'evasione???Mi spiego meglio.Se io,condor e abra,spendiamo 1000 euro a testa presso un esercizio commerciale e ce li portiamo in detrazione,quel negozio non potrà mai dichiarare di aver venduto 1000.Se io durante l'anno spendo 2550 euro di gasolio perche non devo scaricare quei soldi,che allo stato attuale sembrano restare nel mio portafoglio???
Non si avrebbe cosi una reale proiezione di quanto costa vivere,invece di farlo su indagini doxa che non ho mai capito che caxxo vanno ad intervistare???

Scusate ma io nutro questo sogno,credo resterà tale
Caro Tuko,

purtroppo non si può fare, altrimenti lo avrebbero già fatto.

Il diritto tributario è molto più sofisticato di quanto non si pensi.

Per comprendere il perchè non si può portare in detrazione "il vivere" occorrerebbe affrontare temi di scienza delle finanze e diritto tributario.

Proverò invece a spiegartelo in parole povere.

Oggi si detrae grosso modo in due casi: quando si spende per produrre reddito e quando si effettuano spese che lo Stato ritiene meritevoli di clemenza.

Il primo caso è quello del professionista, per dirne una, che spende per produrre. Il rappresentante che si scarica la benzina, per esempio. Il principio di fondo è che se non si consentisse la detrazione di quella spesa, in pratica non si tasserebbe solo il reddito, ma di più. Un po' come se, mi si passi l'accostamento grossolano, per le case in affitto non ci si limitasse a tassare quanto percepito dall'inquilino, ma anche una percentuale del valore della casa.

Il secondo caso è quello di spese effettuate non per produrre reddito, ma per motivi di salute, di istruzione, di beneficienza ecc. Motivi ritenuti dal Legislatore meritevoli di considerazione e quindi tutelati con una detrazione (a volte d'imposta, a volte d'imponibile).

Occorre ricordare che alla base del sistema c'è la scelta di tassare il reddito, e non il capitale. Non si pagano imposte sul valore dei beni immobili, ma sul reddito che viene prodotto da questi e da tutte le altre forme possibili (lavoro, rendite ecc.).

Premesso tutto questo, appare evidente la ragione per cui non si può realizzare quanto auspichi.

Se si potesse fare, se si potessero quindi detrarre tutte le spese che non producono reddito o che comunque non sono meritevoli di tutela, si giungerebbe al paradosso che più si spende, per qualunque ragione, meno si paga, arrivando di fatto ad abbattere in modo impressionante il gettito fiscale. Il tutto aggravato dalla circostanza di stimolare in modo abnorme la propensione al consumo, abbattendo investimenti e accumulo. E senza contare la grave sperequazione sociale che si determinerebbe, con i ricchi che più spendono e meno pagano, arrivando ad imposte nette magari inferiori a quelle dei poveri.

Le conseguenze sono facilmente immaginabili.

Purtroppo in queste cose non esiste la formula magica, perchè sarebbe stata già inventata.

Esistono comunque vari strumenti per far funzionare il fisco, che però non possono attecchire in un paese che non vede attualmente nemmeno una persona in carcere per bancarotta fraudolenta o per corruzione in seguito ad una condanna in via definitiva.

Questo paese ha paura di punire, per motivi antichi e che originano dalla nostra tendenza al perdonismo, all'indulgenza, soprattutto con noi stessi.

Non ci vorrebbero grandi idee per arginare l'evasione. Valentino Rossi in carcere per qualche mese, qualche dentista a cui viene chiuso lo studio e confiscati i beni, qualche negozio chiuso per una settimana per la mancata emissione dello scontrino, e già il vento cambierebbe.

Ma anche questa, come la tua, è solo utopia.

In un paese che sguazza nelle fogne, alla fine la puzza piace un po' a tutti.

A presto
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