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Vecchio 05-05-2008, 19:08   #3
SJoplin
Pesce pagliaccio
 
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Il problema con l'acquario marino è che nella vasca anche il comportamento chimico è differente da quanto si verifica in natura, e cercare di ridurre tutto a una serie di reazioni chimiche prevedibili è praticamente impossibile.

Prendiamo il rapporto alcalinità totale e calcio, che dovrebbe seguire un preciso rapporto anche nei "consumi". L'alcalinità totale, come già detto, rappresenta la somma della misurazione di alcuni elementi: bicarbonati, carbonati, borati, etc. Quelli elencati sono, ad oggi, quelli che ci interessano per il nostro hobby.

Ora, se per il processo di sclerogenesi dei coralli esiste una correlazione esatta tra i Alk e Ca, spesso e volentieri ci si ritrova sbilanciati con uno dei due elementi senza aver introdotto elementi chimici esterni (resine PO4, per dirne uno). Occorre quindi cercare la causa formulando delle ipotesi:

- oscillazioni del pH?
- acidificazione dell'acqua dovuta alla morte e putrefazione di un qualche animale?
- oppure siamo scarsi in un singolo elemento misurato tramite l'alcalinità totale, che non riusciamo a reintegrare a sufficienza coi cambi?

Notare tutti i punti interrogativi, perchè queste sono ipotesi fatte da un "non chimico" e magari sbagliate, almeno in parte.

Le prime due ipotesi tirano in ballo il pH, che è forse il "quarto elemento" che manca per cercare di capire qualcosa sul funzionamento della vasca e i relativi equilibri.
Sappiamo che nei nano la misurazione è abbastanza ostica, nel senso che con i test a reagenti non si hanno risultati credibili e che proporre una spesa di 100 e rotti euro per una sonda fissa diventa difficile. Però quando ogni tanto mi sento dire che non è un valore importante e che gli acquariofili esperti se ne fregano, rimango sempre parecchio perplesso.

Per rimanere sull'argomento alcalinità e calcio, la solubilità del carbonato di calcio non dipende forse in buona parte dal pH? E un valore troppo alto non è una delle cause di precipitazione? Però non vorrei addentrarmi troppo sul chimico, sia perchè non ne sono in grado, che per la complessità dell'argomento, che renderebbe questo post praticamente illeggibile alla maggior parte. Vorrei solo ricordare che il pH, non è un "di più" che si può tranquillamente ignorare; è semplicemente costoso, per un nano.

Sull'ultima ipotesi invece, penso di poter dire qualcosa senza correre il rischio di prendere fischi per fiaschi. Mi riferisco ai diversi elementi che vengono presi in considerazione nella misurazione dell'alcalinità totale.

Abbiamo detto che i principali sono carbonati, bicarbonati e borati. Da quello che posso aver capito (e non ne sono tanto sicuro, a dire la verità), i buffer per il kh, sono abbastanza scarsi sui borati, in particolar modo quelli bilanciati, tipo A+B. Alcuni sali hanno delle buone percentuali di boro, altri meno, per cui, se ci sono problemi nel mantenimento del kh potrebbe valere la pena misurare e reintegrare il boro di conseguenza. Sempre se ho capito bene, i borati sono più "duri" da essere consumati e potrebbero fare da tampone per la stabilità del valore di kh. Chiaro che se non misuriamo il boro a parte, corriamo il rischio di trovarci un kh composto principalmente di borati, con i relativi rischi di tiraggi e altro, però vedo che in generale la gestione del boro è vista più come un'operazione di fine-tuning per le vasche spinte di sps, mentre potrebbe valere la pena di introdurla tra le misurazioni standard.

Il test del boro (e qui vado un attimo OT, ma è per concludere l'argomento) è abbastanza attendibile, se fatto esattamente e sostituito al massimo ogni 4 mesi. La prima volta che l'ho fatto ho rilevato un valore di 2,5 contro i 4,4 in natura e leggendo diversi post sull'argomento ho notato che in molti si son trovati in questa situazione. Ne deduco che sia quasi normale essere scarsi, anche se è altrettanto vero che le vasche han sempre girato bene pure senza questa misurazione/integrazione. Sui benefici nell'allevamento di certi tipi di SPS e i rischi di sovradosaggio non entro, perchè sono anche troppo fuori tema.

Il dubbio che mi viene, su questa integrazione (e con questo mi riaggancio al topic ) è se il buffer del boro possa portare degli squilibri ionici evidenti, escludendo ovviamente l'acido borico, che in quanto acido non mi sembra proprio il prodotto giusto da utilizzare. Mi pare si utilizzino i tetraborati, o qualcosa del genere...
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