AcquaPazza, da "scienziato politico" la cosa mi ha interessato non poco...
il problema principale nel programma che proponi è il seguente: per "dovere" si intende una situazione giuridica di svantaggio, prevista dalla costituzione. In realtà il problema si pone quando, ovviamente secondo la mia interpretazione, il dovere diventa "civico", probabilmente delineandosi come un diritto inviolabile, se per inviolabili si intendono tutti quei diritti indicati nella costituzione.
diritto inviolabile (riconosciuti e garantiti dalla costituzione, art 2) perche: perchè la costituzione garantisce, appunto, l'eleggibilità del parlamento. E dunque, se siamo di fronte ad un dovere civico che in realtà costituisce anche e soprattutto un diritto inviolabile, siamo di fronte anche alle caratteristiche che convenzionalmente e costituzionalmente sono state attribuite al diritto inviolabile, su tutte (in questo contesto) l'IRRINUNCIABILITA' (il titolare non può rinunciare, neppure volendo, a tale diritto).
in realtà, sempre secondo me, l'astensione costituisce un fenomeno anticostituzionale e dunque è difficile pensare che nel seggio si possa accondiscendere ad un atteggiamento di questo tipo.
spero di essermi spiegato bene
...oh..questo è solo il MIO modo di vedere...
