Gentile emio,
ben ritrovato
Venendo a noi, avrei qualche precisazione da fare.
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.....beh....sicuramente non capiro' nulla ed ho anche scarso senso civico (dato che non pago il canone).....ma quella di tassare mediaset (il diavolo) che è un'impresa privata per finanziare la Rai (gli angeli) mi sembra veramente assurda.........
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L'idea di tassare le private per finanziare la pubblica non è made in condormannaro (mi duole ammetterlo) ma, come avevo correttamente riportato, del Presidente francese Sarkozy (che, come noto, è di destra e non di sinistra).
Che poi in Italia sia assurda, può anche darsi. Certo sarebbe divertente: chissà che direbbe quel galantuomo di Berlusconi...
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inoltre la Rai di pubblico ormai ha veramente poco (solo i costi) .....lottizzata ed occupata come' dall'attuale maggioranza..........TUN ( The Union Network) forse sarebbe come nome piu' adatto di RAI.....
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La normativa che disciplina la Rai è da sempre improntata a consentire poca indipendenza e molto condizionamento politico da parte della maggioranza del Parlamento.
Storicamente questo non ha impedito una ripartizione delle reti fra maggioranza e opposizione, tanto che, come noto, Rai Uno era appannaggio della DC, Rai Due dei socialisti ed Rai Tre lasciata all'opposizione (i comunisti).
Il primo a stravolgere questo ordine di cose fu proprio Berlusconi, il quale se le prese tutte e tre, lasciando solo un po' di informazione ad An sul secondo e relegando l'opposizione ai telegiornali del terzo, comunque filtrati. Addirittura, prima volta nella storia della Rai, furono allontanati noti personaggi non per bassi ascolti (anzi), ma perchè di opinione contraria al nuovo inquilino di Palazzo Chigi.
Da quando c'è Prodi, alcuni dirigenti sono stati sostituiti, ma il blocco duro inserito da Berlusconi (a volte con piroette contrattuali scandalose) ancora resiste, soprattutto ai livelli alti. E' di una decina di giorni fa la mitica intercettazione fra Saccà ed il ras di Arcore, con tanto di richiesta di assunzione di una signorina (piuttosto attempata in verità) le cui grazie interessano un vecchio senatore che Berlusconi stesso ha dichiarato di voler tirare dalla sua parte per far cadere il Governo.
Sarebbe facile, ma molto lungo, riportare tutte le divertenti manovre degli ultimi anni. La più ghiotta, lo ricorderete, è quella della futura sposa di Briatore, che all'epoca offrì le proprie grazie a Salvatore Sottile, portavoce di An, che incassò con soddisfazione, per ottenere un contrattino. Alla signorina va riconosciuta non solo la spregiudicatezza di chi si vende per denaro, o per fama, ma anche un bel pelo sullo stomaco, considerato l'aspetto del buon Sottile, che certo non può definirsi un ragazzo piacente
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....tornando all'idea di finanziamento......sicuramente è piu' adatta ad un sistema comunista dittatoriale che ad un sistema democratico in cui dovrebbe esistere liberta' di impresa........
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La Rai non è un'impresa, ma per legge un'azienda pubblica che non può che finanziarsi con un canone o con delle tasse. Avviene in moltissimi paesi, anche molto più evoluti del nostro e lontani anni luce da qualunque forma di dittatura, di qualunque colore.
Non mi svenire: ce l'hanno anche negli Stati Uniti
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.....la rai avra' sicuramente i suoi meriti...anche se come ente pubblico ha svolto la sua funzione e non vedo il perche' di questa para-beatificazione.....
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Nessuna beatificazione. Si voleva solo ricordare come stanno le cose
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..... sta di fatto che mentre mediaset (come tutte le altre private) si finanzia attraverso la pubblicita', la Rai oltre a fare pubblicita' (nello stesso modo) pesa anche direttamente sulle spalle degli italiani grazie evidentemente ad una pessima gestione per la quale nessuno ha mai pagato in proprio
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Che la Rai sia mal gestita, pare evidente e sono quindi pienamente d'accordo. Il male è appunto la gestione, non la Rai nè, tantomeno, il fatto che l'Italia abbia una televisione pubblica finanziata dai cittadini.
Sulla questione delle private non vorrei entrare, altrimenti dovrei cominciare a parlare delle leggi che sono state fatte su misura per favorire non la concorrenza, ma un singolo imprenditore, a partire dalla meravigliosa Mammì, con la quale Craxi regalò di fatto al suo amico il monopolio nel settore.
Non è difficile finanziarsi con la pubblicità se per legge sei l'unico che di fatto la può fare
A presto