Discussione: Zeospur2: osservazioni
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Vecchio 19-12-2007, 21:38   #6
condormannaro
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Originariamente inviata da awake
secondo me parlare di zeospur vuol dire innanzitutto porsi questi quesiti:

1) quali sostanze sto andando ad immettere nella vasca con lo scopo di far espellere ai coralli le zooxantelle?
2) le zooxantelle in natura che funzione esercitano ? quando e perche' proliferano ?
3) esistono altri metodi con i quali e' possibile mantenere coralli con splendide colorazioni ?
4) su quali livelli bisogna agire? luce? alimentazione? chimica?
5) il mio gusto estetico e le colorazioni che voglio far assumere ai miei coralli corrispondono a uno stato di benessere?

da quello che ho letto sino ad ora ,riferito da piu' utenti,e' palese che lo zeospur non e' gradito allo stesso modo da tutti gli animali ,su alcuni sembra addirittura non avere effetto,altri invece sbiadiscono in maniera preoccupante,altri ancora assumono colori eccezionali. quindi se l'argomento deve essere approfondito io non parlerei di dosaggi ma farei 2 passi indietro.
credo che parlare di dosi sia molto restrittivo ,un po' come se una persona che ha mal di testa fisso si domandasse quanti moment deve prendere ,ogni quanto,senza porsi il problema dell'origine del mal di testa.
Caro awake,

il modo di procedere che tu suggerisci è scientificamente perfetto.

Mi permetto tuttavia di evidenziare, sommessamente, come sia di fatto impossibile agire in questo modo nel settore dell'acquariofilia.

Mi spiego.

Sarebbe bello conoscere perfettamente la composizione di quello che immettiamo in vasca. Questo però non è possibile sia perchè non conosciamo, e i fornitori non ci dicono, cosa esattamente ci sia in molti prodotti, sia perchè spesso, quando ce lo dicono, non dicono la verità.

Se dovessimo rimanere fedeli al tuo ragionamento, che in astratto non fa una piega, non solo non dovremmo immettere nulla, ma anche dovremmo essere molto cauti nell'individuare una relazione causa-effetto, laddove invece le concause di un evento sono moltissime e spesso sconosciute.

Qui le cose non funzionano in modo scientifico, anche perchè quasi tutti noi non disponiamo delle conoscenze e delle attrezzature per procedere, come si dovrebbe, con rigore accademico.

I test sono spesso sballati, come hanno dimostrato quei casi di verifica in laboratorio.

La composizione degli integratori è discutibile, e spesso sono tagliati (soprattutto quelli liquidi).

Sui sali non oso esprimermi.

Insomma, se ci si guarda intorno ci si rende conto che viviamo in una società dove addirittura la sofisticazione alimentare è una prassi, diffusissima e senza limiti. Anche le grandi organizzazioni criminali procedono senza scrupoli in questo settore, con grossi ricavi.

Figuriamoci sulle polverine per qualche hobbysta. E chi controlla?

Tutto questo per dire una cosa semplice: se avessimo sempre preteso di sapere tutto quello che immettiamo, con esattezza, l'acquariofilia non avrebbe raggiunto i risultati che ha raggiunto. Io stesso, che in astratto l'ho sempre pensata come te, sul punto mi sono dovuto rassegnare.

Comunque, nel mio piccolo, senza pormi domande alle quali non posso rispondere con serietà, e che se dovessi essere coerente mi porterebbero ad una acquariofilia piuttosto primitiva, preferisco basarmi sull'unica cosa che mi dà un minimo di affidamento: le esperienze degli altri, filtrate dal buon senso e tenendo conto di chi le ha fatte, e quello che posso verificare con i miei occhi. Con un inevitabile tasso di rischio, ontologico ad ogni forma di avanguardia. Cautela, senza dubbio, ma anche coerenza e consapevolezza degli altrui e propri limiti.

A presto
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