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Originariamente inviata da Pleco4ever
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Il mio pensiero suona invece più o meno così "uno di meno, però non mi piace che la polizia prenda questa discutibile, e pericolosa per tutti, abitudine di usare troppo facilmente le armi e poi raccontare storie inverosimili".
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Hai ragione!Secondo me la polizia,specialmente quella che va a stanare i latitanti mafiosi dovrebbe imparare ad usare le armi con meno facilità e più diplomazia!
Potrebbero invitarli a bere un caffè e spiegar loro perchè è sbagliata l' estorsione,l' omicidio,la minaccia,l' usura,la corruzione....
Secondo me dovrebbero fare così.
E se dovessero scappare,mannaggia,sarebbe meglio che al posto di fare lezione di tiro,i poliziotti si allenassero nei 100 metri!Allora si che si starebbe tutti più sicuri.
Riporto qui la frase più intelligente che ho sentito sulla questione:
"personlamente dopo sette colpi sparati in aria ,deduco che se uno lo ha centrato alla testa ,questo gentil'uomo nn aveva nessuna intenzione di interrompere quello che stava facendo..."
Tu, come ti saresti comportato,sapendo di avere a che fare con un latitante,presumibilmente armato o aiutato da possibili scagnozzi?
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veramente carina la battuta della pallina da tennis e del servizio
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Spassosa eh?
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Sono contento che, pur con un pizzico di sarcasmo, sei entrato nel merito della questione
Con piacere quindi ti rispondo.
Se non ho capito male, dalle tue parole emerge un pensiero più o meno di questo tipo: arrestare un pericoloso latitante è molto delicato e se questo scappa, nonostante l'alt della polizia, occorre sparagli.
Il tuo pensiero non è affatto, a mio avviso, sbagliato. Perlomeno in linea di massima.
Il problema principale però è che il resoconto rilasciato in conferenza stampa parla non di uso delle armi da fuoco per impedire al latitante di fuggire, ma di incidente, nel senso che uno dei colpi sparati in aria avrebbe colpito accidentalmente alla nuca il mafioso.
Questa ricostruzione, unita al fatto che non si trattava di una intercettazione casuale, magari ad un posto di blocco, ma di un vero e proprio blitz posto in essere dalla squadra catturandi di Palermo (dei veri professionisti, addestratissimi e giunti per l'occasione dal capoluogo), appare piuttosto nebbiosa.
L'abitazione, in campagna, era certamente circondata e altrettanto certamente le forze dell'ordine erano dislocate correttamente sul territorio e consapevoli di chi c'era e non c'era.
Tutto questo rende quindi meno comprensibile quanto avvenuto.
Sono anche dell'opinione che se un latitante di quel calibro tenta la fuga, ben puoi sparagli addosso per fermarlo. Il nostro ordinamento è dotato di una serie di norme a tutela delle forze dell'ordine per episodi di questo tipo.
E' il dire che si è sparato in aria che lascia perplessi.
Il sospetto è che non si poteva ammettere di aver sparato per impedire veramente la fuga, essendo di fatto in quelle circostanze piuttosto difficile fuggire da soli, in pigiama, in mezzo alla campagna.
Cosa penso sia accaduto? Non lo so. Forse un eccesso di adrenalina in un agente, forse un equivoco, forse leggerezza. Penso invece che non sia vero che un colpo sparato in aria per spaventare abbia colpito un uomo alla nuca. Questo mi sento di poterlo dire.
Spero che il mio punto di vista sia ora più chiaro, e per renderlo ancora più chiaro aggiungo che un latitante di quel tipo in fuga, se veramente esiste il rischio che fugga, va abbattuto e poi va detto che lo si è abbattuto perchè poteva fuggire. Il tutto è lecito e sarebbe molto più opportuno e credibile.
Al di là dello scudo che viene alzato in questi casi, per lavare i panni sporchi in casa, personalmente non mi stupirei se il poliziotto che ha sparato non sia stato particolarmente apprezzato dai propri superiori, visto l'evidente maggior vantaggio di prendere vivo un personaggio del genere, soprattutto quando esiste la concreta possibilità di farlo.
E senza gettare aloni di sospetto sulla Polizia che, mai come in questo periodo, avrebbe bisogno di maggiore trasparenza.
A presto