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Vecchio 12-11-2007, 13:09   #53
condormannaro
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Originariamente inviata da MADICA
Non è omicidio doloso, perchè non arrivo a pensare che si possa uccidere così, ma certo è colposo.
Purtroppo l'autore di questo delitto rimarrà impunito.

Questo Paese non ha gli strumenti, ed in questo caso probabilmente anche la volontà, di punire chi delinque.

Non verrà mai condannato per omicidio doloso, nonostante l'uccisione "colposa" di un uomo a decine di metri di distanza, senza mirare, è una ipotesi resa ridicola prima dalla fisica, e poi dalla logica.

La stampa in realtà lo ha già assolto. Basta scorrere i quotidiani. Si parla di "incidente", "errore", "disgrazia", "caso fortuito". Sembra, almeno per ora, rimasto inascoltato l'appello del giovane avvocato della famiglia Sandri che rivolto ai giornalisti li ha esortati: "stavolta siate coraggiosi".

Il coraggio, e la chiarezza, in questa informazione sono merce rara. Molto rara.

In concreto, nella peggiore delle ipotesi, si fa per dire, l'omicida rischia una condanna per omicidio colposo.

In applicazione dell'art.133 c.p. e del 62bis se dovesse essere condannato la pena difficilmente supererà i due anni e non verrà irrogata prima di almeno tre o quattro anni (salvo patteggiamento, che considero improbabile).

Oggi in Italia non vi è un solo detenuto, e ripeto un solo detenuto, che si trova in carcere per omicidio colposo.

Sotto i quattro anni domiciliari. Sotto i tre affidamento in prova. Sotto i due pena sospesa.

Così stanno le cose.

Spero almeno che questo tragico episodio possa far germinare un atteggiamento più neutrale e posato anche in quella parte della nostra società, quella a cui apparteneva Gabriele, che normalmente è piuttosto solerte a prendere le difese delle forze dell'ordine, in coro con alcuni noti partiti, anche quando commettono gravi reati.

Lo spero, ma ci credo poco, perchè non c'è cieco più cieco di chi non vuol vedere.

Una polizia che si sente protetta al di là ed oltre la legge, che gode di una sostanziale impunità, che si politicizza, che arma la mano di agenti inesperti, instabili o fanatici, costituisce un pericolo non solo per i Carlo Giuliani, ma anche per tutti noi, che siamo gente comune.

Il mio pensiero non può non andare anche all'agente. Si accorgerà presto come verrà protetto, ma senza quella mobilitazione che abbiamo visto in passato. Il delitto che gli verrà contestato è di per sè garanzia di impunità. E' un povero, piccolo agente, vittima probabilmente più dell'ambiente in cui lavora che della propria negligenza.
Questa volta non ci sono capi da difendere. Quelli che dopo i fatti di Napoli e di Genova, invece di essere pesantemente condannati e di passare molti anni in carcere come si conviene a persone pericolose per la collettività, se la ridono a casa e continuano a fare carriera, arrivando talvolta, come in un film dell'orrore, persino ai vertici delle Istituzioni.

A presto
condormannaro non è in linea  
 
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