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Originariamente inviata da mbenassi
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se il poliziotto ha sbagliato deve pagare.. così come tutte quelle persone che rubano , violenatno e uccidono .. cosa succede a costoro ? se ne satnno in galera qualche anno poi li fanno uscire liberi di ammazzare di nuovo.. questo fa perdere fiducia nelle istituzioni .
la gente è stanca e sfiduciata , comincierà a farsi giustizia da soli.. la stessa polizia è arrabbiata stanca di vedere mandare a puttane il loro lavoro da magistrati o giudici idioti.
in tutta italia c'è un enorme tensione .. ed è questa che va risolta , senza colpevolizzare la polizia ma guardando ben oltre a partire dalla classe politica.
nonostante la pensiamo diversamente sono daccordo con molte cose che avete scritto ma non confondiamo Genova con questo caso perchè non va bene...
... a presto
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Caro mbenassi,
condivido le tue osservazioni sulla grave situazione in Italia per quanto concerne l'applicazione della pena. Condivido anche la tua constatazione: le persone sono sfiduciate nelle Istituzioni.
Devo però fare due precisazioni:
1) contrariamente a quanto affermi, e a quanto purtroppo, e non a caso, pensano molte persone, la responsabilità principale della difficoltà di far scontare il carcere a chi delinque non è nè dei giudici, nè dei magistrati in genere.
Questi infatti applicano la legge, e la legge non la fanno loro, ma il Parlamento. La fase esecutiva della pena (per intenderci quella che va dalla condanna in poi) oggi viene di fatto elisa da leggi che si sono stratificate nel tempo, a partire dalla famigerata Gozzini, e che ben potrebbero e dovrebbero essere riviste dal Legislatore. Certo non dai giudici. A quanto mi consta nè questo Governo, nè il precedente, hanno seriamente preso in considerazione questa ipotesi.
2) Il clima di sfiducia nelle Istituzioni aumenta enormemente quando accadono episodi di questo tipo: la polizia (questa volta, ma vale anche per gli altri corpi) che usa con leggerezza le armi e, per rincarare la dose, assume atteggiamenti ostruzionistici nei confronti della Giustizia, quando non omertosi.
E' vero: questa vicenda è diversa da Genova.
Lì al carabiniere Placanica potevano essere contestate molte cose, ma è innegabile che si trovava sotto pressione e che l'uomo che ha ucciso non gli stava porgendo un fiore.
Qui il poliziotto dovrà spiegare per quale motivo ha sparato un colpo a distanza, su una autostrada, ad altezza d'uomo, senza avere probabilmente chiaro cosa stesse accadendo dall'altra parte. E aggiungerei che il questore di Perugia dovrebbe spiegare al Paese intero per quale motivo un alto funzionario di Polizia ha l'oltraggiosa impudenza di rilasciare delle dichiarazioni palesemente false che offendono chi le ascolta e svergognano ingiustamente l'Istituzione che rappresenta.
Fra ieri e Genova appare tuttavia un elemento in comune, che è quello che più preoccupa: l'atteggiamento teso ad occultare la verità e a giustificare il colpevole.
A presto