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    | Originariamente inviata da NPS Messina | 
    | Comunque un delinquente scontata la sua pena per la legge è libero di fare quel che vuole. Quindi un Rumeno che in passato ha scontato la sua galera è liberissimo di entrare in Italia.
 Del resto qui in Italia sono centinaia di migliaia le persone che seppur condannate sono libere di fare quel che gli pare (molti li vediamo pure in tv), figuriamoci...
 Secondo me la rovina dell'Italia è un'altra, manca la certezza della pena, quindi chi è predisposto a delinquere per problemi sociali,ambientali,personali,patologici  lo fa senza pensarci sopra più di tanto.
 Questo lo sa bene anche l'extracomunitario o il cittadino UE ,in Italia la giustizia è troppo farraginosa, e dunque è normale che nel mezzo a tante persone oneste ci siano pure queli venuti con  un preciso progetto.
 Sentivo a striscia la notizia l'inchiesta sugli spacciatori a Milano, il vicecomandante della stazione di ps della zona oggetto così testualmente dice:
 "Si che li arrestiamo, ma tanto il giorno dopo sono fuori...."
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E' vero. Il principale problema del Paese, che è a monte di tanti altri, è non l'incertezza della pena, ma la certezza della sua riduzione o, addirittura, eliminazione in concreto.
A mio avviso tuttavia esiste un problema culturale di fondo, poco avvertito, che costituisce di tale situazione la matrice logica.
Mi riferisco al fatto che il nostro diritto penale, e quello processuale, sono improntati ad un principio largamente condiviso nel mondo, ma che secondo il mio parere dovrebbe essere rimesso in discussione: la maggior gravità del delitto di sangue rispetto ad altri (reati finanziari, fiscali, contro il patrimonio).
Credo che prima o poi ci arriveremo, ma ci vorrà tanto tempo.
A presto