| Condivido l'impressione di fondo, caro xaipher, ma in concreto le cose stanno un po' diversamente.
 Il decreto non prevede deportazioni nè di massa, nè di razza.
 
 E' però scritto male, ed hanno ragione di lamentarsene sia la sinistra radicale, che la destra.
 
 I primi hanno ragione ad inorridire quando osservano che sono possibili anche le esplulsioni dei familiari di chi viene sottoposto a provvedimento. Fenomeno senza precedenti, perlomeno dopo il fascismo. Il punto cadrà certamente perchè palesemente in violazione della Costituzione.
 
 Hanno ragione anche di lamentarsi del fatto che non è chiaro cosa si intenda per "motivi imperativi". Il prefetto, sulla scorta di questa vaga locuzione, potrebbe compiere espulsioni secondo i propri voleri, senza di fatto alcun controllo. E non dimentichiamo che questo è il Paese dove se lasci il potere nelle mani dell'esecutivo (e delle sue promanazioni - i prefetti e le forze dell'ordine), possono accadere fatti come quelli di Genova.
 
 La destra ha meno motivi per lamentarsi, ma qualcuno in effetti potrebbe comunque averlo. Se è vero che è prevista l'espulsione immediata (senza attendere l'esito del ricorso), è pur vero che non è molto chiaro come si dovrebbe procedere.
 
 Inoltre loro temono che la vaghezza della norma in punto di individuazione dei casi da espulsione, possa portare (e secondo me non hanno torto), ad una situazione molto simile all'attuale: mi danno il foglio di via e la sera lo uso come tovagliolo in pizzeria.
 
 A presto
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