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Originariamente inviata da michele
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C'è un po' di confusione... prima di tutto devi stabilire se fare una cura con cibo medicato o in acqua... Allora il Flagyl in acqua va usato nella ragione di una compressa ogni 25 litri, il trattamento dura 5 giorni portando la temperatura fino a 34° e quindi provvedendo anche a una forte ossigenazione. Se la cura la fai in un secchio avrai necessità di cambiare acqua e quindi di ridosare il medicinale. Luce spenta mi raccomando. Il trattamento va ripetuto dopo 5-7 giorni, se il pesce riprende a mangiare magari meglio se con cibo medicato.
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Ciao, non è questione di confusione, è questione che i flagellati sono diventati davvero tachenti come patologia nel senso che è sempre più difficile debellarli...
La cura ideale con il flagyl è quella per via orale in quanto il principio attivo finisce direttamente nell'intestino del pesce dove ci sono i flagellati uccidendoli (in realtà non li uccide ma il principio attivo disgrega la proteina di cui è formata la codina dei flagellati impedendone il movimento e provocandone la morte, detto in poche parole) quindi questa è la cura ideale.
Purtroppo però un occhio poco attento si accorge della presenza dei flagellati quando il pesce non mangia più ed ormai è troppo tardi.
La cura in acqua è molto meno efficace e in uno stadio avanzato la posologia classica (1cpr ogni 25l con un solo dosaggio in 5 giorni) è insufficiente per salvare il pesce.
E' quindi uso comune aumentare la dose anche a 1cpr ogni 20l e magari per due o tre giorni consecutivi in modo che il pesce ricomincia a mangiare qualche granulo preventivamente medicato.
A questo punto è conveniente continuare per 5 giorni a somministrare un solo pasto medicato al giorno in modo che il pesce debelli completamente i flagellati.
Per precauzione la somministrazione di cibo medicato va effettuata anche se il pesce sta bene dopo 15 giorni in quanto la malattia potrebbe ricomparire.
P.s. ho utilizzato tale cura con dei ram malconci comprati di recente dal pescivendolo ed ora stanno benissimo...
