Discussione: fate fare ai cinesi
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Vecchio 17-08-2007, 08:04   #27
condormannaro
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Originariamente inviata da supergippo
io sono contento quando leggo queste cose...
e non perche' mi piace ridere delle disgrazie altrui... ( il cinese della fabbrica si e' suicidato )... ma sono contento perche' questi ZOZZI dei Cinesi combattono una concorrenza sleale a livello mondiale...
Sono sicuro che tutti sappiate che il loro COMUNISMO prevede che a lavorare nelle fabbriche siano i detenuti nei LAOGAI... e quindi lavoratori a COSTO ZERO e praticamente schivizzati.

Se volete farvi una idea su cosa sia un LAOGAI date una letta qui...

http://it.wikipedia.org/wiki/Laogai

http://www.ecn.org/filiarmonici/cina-030715.html

Nei laogai non esistono diritti per i detenuti e quelli che devono essere giustiziati, subito dopo la morte subiscono il totale espianto degli organi e vengono cremati senza neppure il diritto ad un misero funerale....
Ovviamente le famiglie non vengono nemmeno avvisate....

ECCO PERCHE' SONO CONTENTO QUANDO LE DITTE CHE SI RIVOLGONO A LORO SCHIATTANO -04
Carissimo Gippo,

affermare che in Cina il sistema produttivo si sostiene sulle spalle dei detenuti è quantomeno un po' audace.

Già una breve riflessione sui numeri di quel Paese, dovrebbe indurre il prudente osservatore a dubitare che un'economia di tali dimensioni possa anche solo lontanamente essere vincolata, e addirittura favorita, dall'impiego di prigionieri.

Sarebbe un po' come affermare che gli Stati Uniti sostengono la loro produzione grazie allo sfruttamento del lavoro forzato che, come noto, ancora vige da quelle parti.

La Cina è un paese complesso, dotato di risorse notevoli, e di un'organizzazione che fa i conti con numeri ai quali altri paesi non sono abituati.

Spesso si parla della Cina portandola ad esempio nel campo della negazione dei diritti umani, dello sfruttamento, di ogni nefandezza.

La mia personale opinione, supportata dall'aver visitato quel Paese e dall'averci avuto rapporti di lavoro proprio in campo economico per diverso tempo, è che alla base di tante considerazioni ci sia una neanche troppo ben celata ostilità di natura politica.

L'estremo oriente, e non solo l'estremo oriente, è pieno di stati ove i diritti umani sono decisamente meno garantiti che non in Cina, ma nessuno se ne cura in modo particolare. E non perchè tali paesi siano economicamente poco rilevanti. Basti pensare all'India, fedele alleato di molti Paesi occidentali.

Quello che disturba molti è che la Cina è un paese comunista.

Inutile negarlo. E disturba molto perchè, paradosso dei paradossi, dopo decenni in cui il comunismo ha prodotto drammi e tragedie, fornendo in cambio solo stabilità e sopravvivenza, ora ha cambiato marcia e naviga a gonfie vele. Lo fa sulle spalle dei poveracci? Comodo pensarlo. Suggerisco un bel viaggetto, magari nelle parti rurali del paese, per farsi una propria idea.

Intendiamoci: qui nessuno afferma che il lavoratore cinese goda di livelli di tutela paragonabili a quelli di alcuni paesi occidentali (anche se limiterei la considerazione ai soli paesi europei), ma si vuole solo far notare come un'economia di quelle proporzioni non può essere liquidata come parassitaria, frutto dell'abuso o figlia della delocalizzazione.

In Cina si vive il boom, anche fra il popolo. Aumenta il tenore di vita, soprattutto nelle città, come sempre accade quando il Pil aumenta a quei tassi. Il Paese vola.

I diritti umani sono spesso legati al benessere. L'augurio è che la Cina, proseguendo su questa strada, modifichi, come in alcuni casi ha già fatto in passato, la propria condotta in punto di diritti umani e tutela dei lavoratori.

Per quel che riguarda noi, se veramente vogliamo competere sul terreno di scontro che noi stessi abbiamo scelto, cioè il mercato, sarà meglio che cominciamo a rimboccarci le maniche e a farci venire qualche idea, invece che cercare giustificazioni talvolta piuttosto strumentali e fumose.

A presto

PS: Gippo, poi quella sera non sono andato a pesca, altrimenti ti avrei chiamato. Ci sentiamo presto. Ciao
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