Mamma mi quanta carne al fuoco. Dopo una seratina a leggere le dispense della certificazione, e ricerche su internet un qualcosa è venuto fuori;ma andiamo con ordine.
Fabri lo so che quello è il tuo pensiero,ma dato che fede si è associato mi sono permesso di nominarvi entrambi,tutto qua.
Tornando al tema del 3d penso sia utile circoscrivere,data la vastità dell’argomento,la discussione ad un caso tipo. Ipotizziamo di dover coprire una vasca con uno specchio piano,tenendo però presente che in questa condizione(superficie piana) non si ha un rifrazione idonea per via degli angoli d’incidenza, e che quindi si va incontro ad una 1a dispersione. Sarà sicuramente utile soffermarci(in modo molto fugace) su come è fatto uno specchio. Una comune lastra di vetro di un X spessore su cui è deposto un sottile strato di alluminio o d'argento (nitrato d'argento). Lo strato metallico è deposto sul lato opposto a quello riflettente ed è ricoperto da una vernice a scopo protettivo. Uno specchio fatto in questo modo è in grado di riflettere circa 80% di luce incidente(per aumentare questa percentuale si deve operare in maniera differente sulla fusione del vetro e usare altro materiale come superficie di riflessione. Es. gli specchi dei telescopi).Detto ciò penso che il discriminante più importate da analizzare sia il vetro(in questo modo si guarda anche questo elemento quando è usato per sola copertura).Qua il discorso è veramente vasto riassumerlo in poche righe significa omettere inevitabilmente dei fattori, che se pur piccoli, possono incidere notevolmente sulla risultato finale.
Come ho detto precedentemente quando la luce passa da un mezzo ad un altro(attraversamento) si ha un fenomeno di rifrazione(la riflessione sia ha nel momento che la luce colpisce una superficie atta a tale caratteristica.), quest’ ultimo è soggetto alla densità del materiale stesso, misurabile con un coefficiente denominato n(per antonomasia quello più basso è quello dell’aria che se non erro è pari ad 1)Cos’e questo n?? è il parametro che rappresenta il fattore numerico per cui la velocità di propagazione di una radiazione elettromagnetica viene rallentata, rispetto alla sua velocità nel vuoto, quando questa attraversa un materiale.
Ora dato che le frequenze dei colori sono in funzione della velocità, se varia questa mi sembra ovvio che ci sia, di conseguenza, una variazione sullo spettro. Se quest’ultima porta all’esclusione di qualche frequenza non lo so,ma penso sia sicuro che lo spettro non resta omogeneo,cioè quello prodotto dalla lampada.
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Originariamente inviata da biociccio
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Il fatto che la luce rallenti la sua velocità all' interno dei solidi conta il giusto visto che una volta uscita riprende la velocità di prima e che la nostra luce non trasporta informazioni
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Alla luce(tanto per restare in tema ;) ) di quanto ho scritto sopra,questa non l’ho capita.
In merito al discorso che uno specchio rifletta meglio la luce del sole di un foglio di alluminio(l’esempio che porti),ti rispondo che è vero,quello che mi chiedo e cosa rifletta(inteso come frequenze).
Posto i link che ho trovato nella ricerca,premetto che alcuni sono zeppi di formule , ma li ho trovati molto interessanti,spero lo siano anche per voi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Vetro
http://it.wikipedia.org/wiki/Rifrazione
http://it.wikipedia.org/wiki/Riflessione_%28fisica%29
http://it.wikipedia.org/wiki/Indice_di_rifrazione
http://it.wikipedia.org/wiki/Luce
http://www.glassway.org/vetro/index.cfm?glass=1,10,0,0
http://it.wikipedia.org/wiki/Specchio
W IL CUKI e L’ALLUMINO MARTELLATO ;) ;) ;) ;)