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Originariamente inviata da mauro56
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Senza entrare nella difficile discussione sulla durata, sulla ripetibilita' dei mandati e sulle remunerazoni dei parlamentari, secondo voi e' toppo chiedere che i funzionari pubblici in generale (e come dice grillo soprauttto i parlamentari) CONDANNATI per truffa, pedofilia e reati sessuali vengano licenziati?
Infatti e' all'approvazione un disegno di legge che che determinerebbe il licenziamento soltanto per i dipendenti pubblici condannati a più di due anni per corruzione, violenza sessuale, pedofilia. In questo modo il 98% dei condannati resterebbe nella Pubblica Amministrazione!
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Caro Mauro,
non ti nascondo che a me questa storia del licenziamento del funzionario pubblico per pedofilia o violenza sessuale irrita parecchio.
Se c'è una cosa che mi fa girare le balle, è la demagogia.
Già oggi la legge prevede la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici (con perdita anche dello stipendio e della pensione - art.28, comma 2 n.5, codice penale), per chi viene condannato a pene oltre determinate soglie. L'interdizione è addirittura perpetua, qualunque sia il reato commesso, se la condanna è stata superiore ai cinque anni di reclusione. E' temporanea, in particolare di cinque anni, se la pena comminata è fra i tre e i cinque anni.
I reati di violenza sessuale, semplice ed aggravata (su minore), già prevedono il superamento di quella soglia.
Di cosa stiamo quindi esattamente parlando?
Della truffa? Quale truffa? Quella semplice? Oppure quella a danno dello Stato? Non è la stessa cosa.
Oppure stiamo parlando di Previti? Quel signore è l'eccezione, non la regola. Ed è eccezione perchè è parlamentare, con una buona metà del Parlamento, non ti dico quale, ma sono certo che lo sai, che sta prendendo tempo per evitare di farlo cessare.
Vogliamo legiferare a casaccio sulla base di un caso che non c'entra nulla?
Non so, ma a me pare che molto di tutto ciò sia ammantato di demagogia, come dicevo, quando non di ignoranza (sia ben chiaro che non mi riferisco a te, a me, o ad altri qui presenti, ma a chi queste iniziative le lancia e le sbandiera per proprio tornaconto personale, magari di immagine, senza capirne una sega, o facendo finta).
Vogliamo la certezza del diritto?
Bene, cominciamo a modificare la normativa sulla fase esecutiva della pena, per cui in Italia nessuno, a quanto mi consta, è attualmente detenuto per una condanna in via definitiva per il reato di aggiotaggio, turbativa d'asta, corruzione, truffa (anche aggravata) e tanta altra bella robetta (se alla prima condanna).
Il DDL approvato qualche mese fa, e che sarà esaminato dal Parlamento, è giustamente contenuto nella sua portata. Si riferisce infatti solo ai reati di corruzione, concussione e peculato, laddove esiste il serio rischio che il condannato, o chi ha patteggiato, possa rimanere nella Pubblica Amministrazione.
In realtà il licenziamento già è previsto dalla normativa in vigore. Se ne vuole solo estendere la portata riducendo il limite (da tre a due anni) ed includendo i patteggiamenti (che sarà bene ricordare non sono condanne).
Si parla comunque solo, e giustamente, di reati che offendono la PA, e non di altro, per cui valgono le già rigorose regole comuni.
A presto