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Originariamente inviata da ilVanni
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Il carbone non cambia il pH. Perché dovrebbe?
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Ciao,
non sono affatto esperto in materia, ma ho innanzitutto la mia testimonianza personale: in un'occasione nella quale utilizzai il carbone attivo in seguito ad una cura, misurai il pH prima e dopo, constatandone un aumento di circa mezzo grado. Ho trovato varie esperienze simili in rete.
Questo invece è un sunto di quanto ho trovato adesso da diverse fonti, sempre in rete: principalmente la causa è la dispersione di "cenere", che è un sottoprodotto del processo di attivazione del carbone, durante il quale lo stesso viene sottoposto a temperature molto elevate. Le ceneri sono contenute in quantità differenti in ogni tipo e qualità di carbone attivo. Sono delle impurità inorganiche, generalmente ossidi di diversi metalli, tra i quali ferro e calcio. I carboni attivi ottenuti da gusci di noce di cocco (i più comuni, con maggiore micro-porosità e proprietà di adsorbimento) tendono ad avere più metalli alcalino terrosi come ad esempio il calcio, mentre quelli a base di lignite hanno metalli più pesanti. Queste particelle molto fini si staccano, e sono presenti in differente quantità a seconda dell'origine del carbone e del trattamento a cui viene sottoposto. Quello ottenuto dai gusci di noce di cocco ne presenta in genere una quantità inferiore rispetto a quello bituminoso (che può arrivare al 12% se non pre-lavato in acido).
Ci sono quindi interazioni di scambio con la superficie del carbone attivo che vanno ad aumentare gli ioni idrossido, e quindi il pH.
Per questo a volte si consiglia un bagno in acqua distillata per un paio di giorni prima dell'immissione in vasca, in modo da limitare il rilascio di cenere (e fosfati), senza però diminuirne l'efficienza.
Normalmente la diminuzione di residui organici e inorganici viene agevolata da un pre-trattamento di attivazione in soluzione fortemente acida (a base di acido solforico, fosforico o cloruro di idrogeno), ma il materiale grezzo asciutto viene mescolato anche a carbonato di sodio e altre sostanze.
Se perfino Seachem nella pagina web del suo prodotto di carbone attivo lo descrive così:
"MatrixCarbon ha un bassissimo contenuto di cenere, come testimonia l'impatto trascurabile sul pH (che non supera 7.0 neanche con l'acqua distillata)." questo significa che il discorso di sopra dovrebbe avere quanto meno un certo fondamento, poi ovviamente i prodotti migliori (con un bel pre-lavaggio acido) avranno in questo senso un impatto sul pH trascurabile. Questo è un estratto di un post dell'amminstratore del forum della Seachem, riguardo ad una domanda sul pH:
"It is obvious, and we do not deny, that any activated carbon will tend to raise pH to varying degrees. However, you can see from these results that when our Matrix Carbon is used in suggested quantities and even in excess, there is minimal impact on pH." Traduzione per chi non mastica inglese:
"E' ovvio, e noi non lo neghiamo, che qualunque carbone attivo tenderà ad alzare il pH in una certa misura. Comunque, puoi vedere da questi risultati che quando il nostro Matrix Carbon è utilizzato nelle dosi consigliate e anche in eccesso, c'è un impatto minimo sul pH".
Non essendo assolutamente mia materia, chiedo scusa per tutte le eventuali imprecisioni!
Comunque, anche per non andare OT, aspettiamo la risposta di Dace perché probabilmente il carbone attivo non c'entra nulla
