Quello che dici sul pH coincide con un interessante articolo di luglio scorso su Practical Fishkeeping (la più diffusa rivista di acquariofilia in Gran Bretagna) ecco

il link
http://www.practicalfishkeeping.co.u...-tests-on-test
In soldoni conferma che tra i test liquidi quelli "a largo spettro" tipi pH 3-10 non sono molto esatti, particolarmente a pH bassi (quindi a KH bassi quindi semplificando nell'acqua ci sono molti meno ioni perciò occorrono test con elevata sensibilità) mentre quelli dedicati tipo pH 6-7.4 sono tutti abbastanza precisi. Per i test a striscetta solo il JBL è abbastanza preciso ma anche lui fatica a basso ph. Per le sonde digitali bisogna spendere almeno 80 euro per iniziare a trovare qualcosa di affidabile (e da calibrare regolarmente con 3 soluzioni). Credo che in linea di massima valga lo stesso presupposto che ho notato nella professione: la chimica secca conviene se uno fa pochi test (se i reagenti vengono conservati per bene durano più a lungo di quelli liquidi) e non serve una grande precisione, se uno fa molti test e/o vuole una maggior precisione ci vogliono i test liquidi (buoni). Comunque il discorso del colorimetro abbordabile rimane interessante, se uno ha la velleità/necessità di aumentare l'accuratezza nella interpretazione dei colori dato che è molto più sensibile dell'occhio umano ed elimina l'arbitrarieta' legata a luce ambiente ed occhio individuale (presupposto che l'aggeggio sia preciso ed affidabile quanto asseriscono e che si usino reagenti per cui è stata fatta la curva colirimetrica) ed ovvia alla impissibiluta' per alcuni di circuire qualche giovincella, anziché "vieni a vedere la mia collezione di farfalle" si passa a "vieni a leggere i risultati dei miei test liquidi". Ciao