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Vecchio 08-05-2016, 02:23   #4
Stefano Pesce
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Originariamente inviata da marko66 Visualizza il messaggio
l'idea c'è senz'altro,si vede dalle domande mirate
Provo a risponderti brevemente:
Per i test oltre a quelli da te indicati ti serve quello per il ferro.Gli attivatori batterici io non li uso ma c'è chi li usa,diciamo facoltativo.Il filtro è meglio caricarlo in parte con materiale adatto alla colonizzazione batterica(canolicchi o materiale simile).
1)Il valore di maggiore importanza è il KH,perchè usando un acidificante come la CO2 ti condiziona il PH.Il GH è abbastanza relativo nei limiti.Le nostre acque di rete hanno normalmente il GH superiore al KH,quindi coi tagli con osmotica puoi non considerarlo ma basarti sul KH.Il valore di PH ottenuto è la conseguenza data dal KH dell'acqua di partenza(o tagliata) e la CO2 inserita non un valore prestabilito da raggiungere per forza (da 6.5 a 7 per le piante va bene se non hai fauna particolare da inserire in vasca).
2)Dipende dal tipo di fondo usato,in generale si
3)ti ho risposto prima,secondo me no.
4)dipende dalle piante in vasca e se hai o meno galleggianti
5)Si, non tanto per il PH quanto perchè è un fertilizzante utile per le piante(somministrazione blanda in avvio)
6)Quando le piante si sono ambientate e cominciano a crescere e formare nuovi germogli
7)Stessi valori sicuramente(a meno che non devi correggerla dopo la maturazione per arrivare ai valori piu' o meno desiderati) .I cambi dipendono come frequenza e % dal tipo di gestione(e dalle abitudini dell'acquariofilo stesso).Per me piu' fertilizzi in colonna e piu' spesso cambi l'acqua,piu' cambi spesso l'acqua e meno ne cambi come %
N.B. questo è il mio tipo di gestione
Intanto ti ringrazio per la risposta ed il tempo impiegatone

Allora adesso ho le idee più chiare, onestamente non immaginavo che (appunto in quanto non ho mai avuto esperienze in merito) in un acquario di acqua dolce potessero esserci tanti giochini con la chimica..
A quanto ho capito dovrò proporzionare acqua di osmosi e di rete (bicondizionata super immagino ) tale da poter ottenere un kh da me desiderato, intorno ai 6 gradi quindi, dopo di che essendo il pH dipendente dal kh si agirà su esso di conseguenza, per poter chiaramente, modificare il pH (attraverso CO2 ) se ho ben capito...
Ammetto di non aver le idee chiare, ma magari io penso che mettendoci mano in modo pratico le cose si capiscono meglio..

Riguardo al discorso dei materiali filtranti biologici e non, ho letto (correggimi infatti se dico una cavolata) che il fondo fluorite è un ottimo materiale per i batteri, nel senso che appunto possono colonizzarlo come se fosse un sistema di cannolicchi..
Giustamente perdersi per dei cannolicchi non ha senso, ma siccome non ho la possibilità di montare un filtro esterno, l'idea di poter utilizzare solo un piccolissimo filtro con una spugna in un piccolissimo angolo (tanto per movimentare un po' l'acqua) sarebbe per me l'ideale..
Ho letto addirittura di acquari gestiti solo con una pompa di movimento in quanto questo fondo permettere ai batteri di colonizzarlo in modo particolare! anche se in realtà, anche il vetro stesso teoricamente diventa una sorta di "strato" per batteri..

Ultima domanda (per ora... ) così facciamo ordine, il kh potrebbe variare in vasca ? Nel senso, il kh è un valore che dipende da altri parametri ? Misurando la durezza carbonatica immagino che una roccia calcarea messa in vasca possa lentamente rilasciare carbonati.. Nel caso in cui mi accertassi dell'assenza di qualsiasi materiale che possa alterare il kh, esiste qualche altro fattore per il quale esso potrebbe variare ? O meglio, variare in modo brusco ? E' opportuno (per esempio eh) modificare e riportare nella norma il valore del kh tramite aggiustamenti di buffer (se scende), o meglio direi anche bicarbonato di sodio, o tagli con osmosi?

Grazie e scusa le tante domande
Stefano Pesce non è in linea   Rispondi quotando
 
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