provando a alleggerir la discussione di inutili fardelli..
La stagionalità qui non ha senso di esser nominata, tutti d'accordo, passiamo oltre.
Se ho il termoriscaldatore in vasca, togliere la spina in estate è inutile, tutti d'accordo, passiamo oltre.
Se allevo specie che hanno una temperatura di riferimento oggettivamente superiore alle minime che potrebbero esserci in casa, il termoriscaldatore è d'obbligo, tutti d'accordo, passiamo oltre.
Ma.. se ho in vasca una specie che idealmente dovrebbe stare tra i 24 ed i 28 gradi e le mie minime in casa sono al max di 22 gradi... il riscaldatore deve usarlo?
Ma.. se ho in vasca una specie che idealmente dovrebbe stare tra i 24 ed i 28 gradi e le mie minime in casa sono al max di 18 gradi... il riscaldatore a quanto lo devo impostare?
Ho certezza assoluta che " tutti " mi risponderebbero SI alla prima domanda e 24° alla seconda.
Le "mie" esperienze ed i miei percorsi empirici mi portano a preferire il NO alla prima domanda ed il circa 22° alla seconda.
Ed il perchè questo giro ha una semplicità disarmante.
Le temperature di riferimento di ogni specie sono ovviamente delle temperature medie facenti riferimento sia alle escursioni stagionali sia alle escursione di temperatura delle diffenti località di prelievo. Palese che mutamenti climatici non sono costanti e termoregolati passo passo ma sono spesso bruschi e richiamati da situazioni di instabilità che spesso producono picchi bassi a cui i pesci devono essere in grado di sussistere.
semplificando, un pesce sano deve essere in grado di assorbire egregiamente i picchi inferiori di qualche grado alla loro temperaturadi riferimento.
In naturà è così. Deve essere così anche in vasca.
Ed i pesci che sopravvivono a questi picchi avranno la possibilità di procreare progenie con lo stesso bagaglio genetico, ovvero la capacità di adattarsi a improvvisi cambiamenti climatici.
Comprese le escursioni termiche tra giorno e notte.
