Finalmente, finalmente, FINALMENTE leggo post dove qualcuno fa dei conti! Capita così di rado!
In ogni caso, l'approccio sarebbe corretto per una lampada a incandescenza (perché ha all'incirca lo spettro di un corpo nero) ma NON per un neon (perché lo spettro ha tutt'altra forma, in parole molto povere "assomiglia", nella posizione e intensità dei picchi, ad un corpo nero).
La legge di Wien (osservata inizialmente per via sperimentale), è "conseguenza matematica" della curva di Planck (ossia una planckiana ha un massimo proprio dove dice Wien). Questo NON vale se la forma dello spettro è diversa (i picchi nello spettro di un neon dipendono invece dai fosfori con cui è ricoperta la lampada, per cui sono "decidibili" dal costruttore).
Il vantaggio di una lampada fluorescente è di "assomigliare" ad un corpo nero nelle bande visibili dello spettro, ma di non "buttare via" energia nelle bande "inutili" (tutto l'infrarosso), cosa che farebbe invece il corpo nero equivalente.
Possiamo usare i neon in acquario perché sia i nostri occhi, sia i pigmenti delle piante (in primis la clorofilla) sono "sensori a banda larga", per cui, dato uno spettro discontinuo e pieno di picchi, si può definire uno spettro di corpo nero "equivalente".
Tuttavia le "curve di risposta" dell'occhio umano e delle piante sono dissimili, quindi, a parità di temperatura di colore osservata da un uomo (ossia a parità di spettro di corpo nero equivalente) le piante possono ricevere più o meno luce "utile". Da qui le difficoltà nella scelta delle varie lampade (nelle quali, oltre alla temperatura di colore, si gurda la resa cromatica, ossia quanto lo spettro sia "continuo" e "somigliante" ad un corpo nero.
Per l'altra domanda, che io sappia gli spettri sono SEMPRE misurati (o riportati ai valori) in aria (per la risoluzione utilizzata la misura è assimilabile a quelle ottenuta nel vuoto).