Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 14-07-2014, 19:58   #1
Ink
Imperator
 
L'avatar di Ink
 
Registrato: Dec 2005
Città: Terra di mezzo
Acquariofilo: Marino
Età : 45
Messaggi: 9.571
Foto: 0 Albums: 0
Post "Grazie" / "Mi Piace"
Grazie (Dati):
Grazie (Ricev.):
Mi piace (Dati):
Mi piace (Ricev.):
Mentioned: 59 Post(s)
Feedback 1/100%

Annunci Mercatino: 0
discutiamo di luce e di batteri

Ho sempre pensato che prima di dover dare la giusta luce ai coralli, serva dare la giuste luce al sistema vasca.
Già da tempo ormai credo che la luce sia il principale "filtro", che più di ogni altra cosa "fa consumare" nutrienti. Basta aumentare o diminuire il fotoperiodo per ottenere una drastica variazione dei nutrienti, soprattutto dell'organico in vasca e, se la variazione è ancora più importante, anche degli inorganici (NO3 e PO4).

Dato che esistono esempi ormai diffusi di vasche che funzionano senza rocce, senza decorazione, solo con coralli, anche su semplici grigle, magari con un misero filtro di zeolite e con somministrazione di fonti di carbonio, sono convinto che il loro reale filtraggio sia la sola luce. Non avendo rocce vive, non c'è posto per zone anossiche che permettano la denitrificazione.
Pertanto mi chiedo, cosa cambia da una vasca dolce, in cui c'è invece il problema di accumulo del nitrato, ma che almeno ha un filtro biologico?
A mio parere solo l'intensità di luce.
Ipotizzo che se una vasca dolce fosse illuminata come un marino spinto e non venga sovrappopolata di pesci, per me i valori non sarebbero alti.
Forse lo skimmer aiuta parecchio a togliere il cibo prima che si decomponga, questo è possibile, ma dal punto di vista batterico, credo che l'importanza del ciclo dell'azoto andrebbe ripensata e riposizionata, dato che sembra che le vasche marine moderne non funzionino grazie ad esso, quanto piuttosto al consumo dei nutrienti da parte di organismi fotosintetici e da batteri eterotrofi stimolati con carbonio.

Luca
Ink non è in linea   Rispondi quotando
 
Page generated in 0,11636 seconds with 15 queries