Mirko, è verissimo e lo vivo anche direttamente.
Come dici è ancor più esasperato per la triplice problematica.
Chi sceglie deliberatamente di ibridare e di diffondere tali ibridi, rendendo poi difficile la catalogazione ed il riconoscimento.
Chi si ostina a mantenere e diffondere pesci con deformazioni e mutamenti, cercando di creare nuovi appeal commerciali.
Ed infine, vero problema, chi sottovaluta il corretto mantenimento che porta direttamente ad un impoverimento genetico ed immunitario.
Chiaro che il processo di devianza delle caridine è molto più esasperato nelle tempistiche rispetto alle diverse specie di pesci, ma è anche vero che a partire dai poecilidi per via via scalare alle altre specie meno prolifiche, il distino che si paventa è quello.
Dove non è previsto questo rischio, è chiaramente per le specie di cattura, dove ovviamente le problematiche sono opposte ma comunque presenti.
Ribadisco, non vuol essere un attacco alla selezione, quando questa viene fatta in trasparenza, nel rispetto delle specie e subordinata a precisi vincoli.
E' solo un mettere in guardia su quei processi di ibridazione e di "esagerazione chimica che porta ad indebolire il sistema immunitario del singolo pesce ed indirettamente della sua progenie" , che può essere fatto in modo consapevole ed inconsapevole, ma che in entrambi i casi comporta un soffocamento delle potenzialità della specie stessa, fino a renderla magari più colorata, ma totalmente svuotata del suo patrimonio genetico iniziale.
Ciao
Massimo
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