Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 16-03-2014, 20:53   #49
IlQuarto
Ciclide
 
L'avatar di IlQuarto
 
Registrato: Jul 2013
Città: Fe
Acquariofilo: Dolce
Età : 39
Messaggi: 1.533
Foto: 0 Albums: 0
Post "Grazie" / "Mi Piace"
Grazie (Dati):
Grazie (Ricev.):
Mi piace (Dati):
Mi piace (Ricev.):
Mentioned: 40 Post(s)
Feedback 0/0%

Annunci Mercatino: 0
Quote:
Si va ad aggirare i sistemi di difesa degli organismi ospiti usando vettori artificiali che sono in grado di trasferire geni fra una grande varietà di specie diverse.
No, non si interagisce in quel modo con la pianta.
Per veicolare il DNA esogeno, quello con il gene d'interesse nelle cellule vegetali, sono stati messi appunti diversi approcci biotecnologici. Questi possono essere classificati in metodi “diretti” e “indiretti”.

I metodi di trasformazione diretti si basano sulla possibilità di veicolare direttamente il DNA esogeno in una cellula vegetale.
Si distinguono due sistemi: la trasformazione dei protoplasti e la biobalistica.
Nel primo caso si introduce il DNA esogeno in cellule vegetali singole a cui è stata rimossa la parete vegetale: i protoplasti.
Si tratta di cellule ottenute da un tessuto vegetale incubato alla presenza di enzimi idrolitici dei polimeri di parete (cellulasi, emicellulasi e pectinasi) che degradano quest’ultima rilasciando cellule singole rivestite dalla sola membrana plasmatica.
Pur privo della parete, il protoplasto, è comunque una cellula con un suo catabolismo e un suo anabolismo e in grado di rigenerare la parete se reimmesso in un terreno nutritivo.
L’assenza della parete, rende possibile l’introduzione di DNA esogeno attraverso la membrana plasmatica realizzando quindi una trasformazione genetica.
Sfruttando questa caratteristica dei protoplasti, sono state messe appunto tre tecniche di trasformazione diretta:

trasformazione mediante elettroporazione.
La tecnica prevede l’introduzione del DNA esogeno nella cellula ospite attraverso l’impiego di pulsazioni di corrente elettrica.
I protoplasti vengono sottoposti ad uno shock elettrico che induce la formazione di pori transitori nelle membrane attraverso i quali il DNA è in grado di penetrare.
Il dispositivo che trasmette tali impulsi elettrici è denominato elettroporatore


trasformazione mediante peg.
I protoplasti vengono trattati con PEG (Polietilenglicole) e sali di calcio e magnesio che determinano una temporanea destabilizzazione della membrana plasmatica. Questo consente il passaggio del DNA esogeno dentro la cellula determinandone la trasformazione genetica;

trasformazione mediante microiniezione.
La tecnica prevede l’iniezione di piccole quantità di DNA esogeno nelle singole cellule.


Altro metodo diretto per realizzare la trasformazione genetica vegetale, è rappresentato dalla trasformazione mediante bombardamento o metodo biolistico.
La tecnica consente di veicolare il DNA esogeno direttamente nel nucleo della cellula ospite.
Il metodo consiste nel bombardamento ad alta velocità (300-600 m/s) delle cellule vegetali, utilizzando microparticelle in tungsteno o oro ricoperte dal DNA d’interesse in vettore di clonaggio batterico.
L’operazione viene realizzata mediante un acceleratore detto gene gun e attualmente sono state messe appunto particolari pistole che sfruttano lo stesso procedimento.


METODI INDIRETTI si basano essenzialmente sull’impiego di plasmidi batterici.
Tra questi il plasmide Ti del microrganismo Agrobacterium tumefaciens ha particolare rilevanza, è in grado di trasferire e integrare, in modo stabile e permanente, una specifica porzione del proprio DNA nel genoma delle cellule vegetali.

Poi va tenuto presente che tu trasformi una cellula, non una pianta..
dalla cellula poi rigeneri l'intera pianta.
__________________
...la mia vaschettina da 17Lt http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=428416

IlQuarto non è in linea   Rispondi quotando
 
Page generated in 0,11310 seconds with 13 queries