Dr. IlQuarto, mi sa che dovrai andare fuori dall'Europa a lavorare. Da queste parti c'è troppa ignoranza.

------------------------------------------------------------------------
|
Originariamente inviata da Ale87tv
|
|
Quote:
|
Un gene di resistenza ad un patogeno può far in modo, ed è già successo, che le piante sviluppino resistenza ai pesticidi.
|
le infestanti sviluppano già meccanismi di resistenza, cosi come i funghi, per questo si corre sempre a sviluppare nuovi principi attivi chimici. Non ci sarebbe nulla di nuovo in questo senso.
|
Quote:
|
Non ne so molto di ingegneria genetica, ma già il fatto di andare a mescolare tra di loro il materiale genetico di specie che in natura non si incontrerebbero mai la dice lunga.
|
il grosso del vantaggio degli ogm è nel manipolare dna intraspecifico, velocizzando la selezione...
poi pensa ai vari ibridi interspecifici (frumento, colza, mulo, banane)
|
Quote:
|
Immettere questi transgeni in natura ha un rischio enorme. Il primo è che è un processo irreversibile e non conoscendo gli effetti a lungo termine di questo tipo di pratica per me sarebbe da evitare del tutto.
|
Non vi sono rischi evidenti, ne ipotizzabili. Se hai presente cos'è il mais adesso, e cos'è il teosinte da cui deriva, lo vedi da te che migliorare attraverso le biotecnologie non vai a influire sull'ambiente non coltivato...
|
Quote:
|
Non vorrei sbagliarmi, ma per introdurre geni estranei nel DNA di un ospite si utilizzano virus e agenti infettivi che vanno ad aggirare quelli che sono i suoi meccanismi di difesa.
Chi ci dice che questi transgeni non possano spostarsi tra una specie e l'altra e ricombinarsi!?
|
l'inserimento avviene in condizioni particolari e confinate, la moltiplicazione del seme successiva è ancora tradizionale.
|
Quote:
|
Per non parlare delle multinazionali che sono dietro a tutto questo solo per scopi di lucro.
|
l'agricoltura tutta è a scopo di lucro. nemmeno il cane muove la coda per niente Attualmente tutto il mais seminato è di genetica di 3 aziende (le altre acquistano linee genetiche vecchie delle 3 aziende) che sono le uniche che hanno il potenziale economico per fare selezione e biotecnologie. ed è giusto così, altrimenti torni a fare la fame con 50 qli di mais a ettaro invece di 160 ora e potenziali 200 con gli ogm.
|
Quote:
|
IV ovviamente sono ben lontano dal voler criticare il tuo lavoro. Ci mancherebbe! Per quello che ho potuto studiare io, è una pratica che mi trova del tutto contrario. Almeno per adesso. Poi fino a quando "si gioca" in laboratorio o in ambiente controllato, come dicevi tu, allora che ben venga.
|
il frumento che oggi mangi è nato come un incrocio e successiva duplicazione del corredo di 3 piante diverse, infatti ha un corredo esaploide, quello seminato è figlio di quello che negli anni 20 veniva migliorato alla cazzum inducendo mutazioni casuali con la bomba cobalto e poi riprodotto... molto meglio l'ogm attuale in cui le modifiche sono monitorate.
|
Quote:
|
Come diceva il nonno di spiderman: "da grandi poteri derivano grandi responsabilità". E l'uomo ha dimostrato nella sua storia di non saper gestire tutto questo potere. Non si può giocare a fare Dio quando non lo si è.
|
per non fare dio, dovremo tornare a essere cacciatori - raccoglitori... l'agricoltura è sempre stata modifica in maniera non naturale delle specie vegetali e animali (parliamo del mulo? del frumento? del colza? ) ... non coltivare ogm in italia è solo un pallino politico, dato che sta causando più danni ambientali che vantaggi... coltivare le varietà di soia RR consentirebbe di diserbarla con principi attivi a bassa tossicità... invece delle batoste che si usano ora..
non venitemi a dire che il futuro dell'agricoltura italiana sono le produzioni tipiche e di qualità, lo abbiamo già visto con il prosecco e con il radicchio di treviso cosa succede quando si aumentano le superfici "a qualità"... i prezzi crollano...
|
Io aggiungerei anche che ci curiamo grazie agli OGM, ci vestiamo di OGM e mangiamo grazie agli OGM. L'unica cosa che non possiamo fare è coltivarli per far piacere a qualche (una) multinazionale europea che produce pesticidi e diserbanti.