Alla base di questa idea, c'è da riconoscere una coscienza integrata e complessa, in grado di utilizzare lo strumento acquario in una situazione in cui, valorizza le risorse del territorio con le quali si collega, in misura ridotta, ma significativa, conducendo un esperimento, di cui si potranno osservare i risultati. Non c'è nessun problema di impatto ambientale e si determina un fatto nuovo per la tradizione acquariofila, che non è più una scatola necessariamente chiusa, ma può essere una "canoa" con cui solcare un tratto di fiume, vicino a casa, osservandone la fauna.
Lo sviluppo di un pesce fino alla maturità, non è in questo caso un metro vincolante a produrre l'esperienza, che fissa un intervallo utile ad avere una funzione, che sfrutta tutto il potenziale disponibile, producendo il massimo risultato.
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