non sono i negozianti che acquistano il pesce all'ingrosso…
sono le grandi società importatrici, quelle che fanno gli ordini che poi vanno a smistare ai singoli negozianti la merce, sono loro che dispongono do appositi impianti dove deve essere fatta la stabulazione.
Il processo di cui parlo io deve essere fatto a priori.. e non autonomamente da negoziante, ma controllato dalle ASL competenti…
la procedura è questa; quando arriva il pacco dal aero-cagro coi i pesci all'aeroporto, il PIF (posto di ispezione frontaliero) deve avvisare l’Asl di riferimento circa l’arrivo di un carico. L’Asl, ha quindi il complito di mandare un suo veterinario a controllare i pacchi contenti i pesci, deve verificare se questi corrispondono alla specie segnalata (PERCHE SUCCEDE SPESSO CHER SPECIE IN RED LIST VENGANO COMMERCIALIZZATE CON ALTRI NOMI PER ELUDERE I CONTROLLI) e che siano vivi.
Una volta accertato tutto ciò devono essere spediti presso specifici impianti, dove personale esperto ne verificherà lo stato di salute tramite stabulazione e quarantena obbligatoria per 48 ore.
Il tutto deve essere certificato dalla Asl competente.
Solamente allora i pesci potranno essere venduti ai negozi e commercializzati al dettaglio.
Tutta questa procedura però viene rispettata raramente….. I pesci tropicali vengono infatti smistati direttamente ai negozianti, abbattendo così tempi e costi.
Il fenomeno del “transhipping” e consiste in un traffico illecito “a scatola chiusa”.
E consiste nel prendere i pesci importanti direttamente all’aeroporto, subito dopo che gli aerei cargo sono atterrati e di consegnarli senza deviazioni ai negozianti, saltando così tutti quei controlli e le procedure necessarie previsti dalla legge.
Tutto questo va a nuocere al compratore finale , sia perché potrebbe comperare un pesce ammalato o cagionevole, che potrebbe non sopravvivere in acquario; sia perché questi potrebbero essere portatori di batteri e virus pericolosi per la salute. C’è il pericolo di contrarre malattie come salmonellosi…
anche colera, Tbc…..
=)
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Quote:
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Tornando a bomba nel nostro discorso, anche in questo caso la colpa è solo di chi acquista. Perché?
Perché se io cliente vedo in negozio dei pesci interessanti e nei giorni precedenti che nei giorni precedenti non c'erano, posso intuire che sono appena arrivati e che sono ancora esposti ai rischi del viaggio.
La soluzione migliore è quella di visitare il negozio nel giro di qualche giorno e controllare che i pesci siano sempre lì, così "forziamo" la quarantena in negozio.
Spesso mi è capitato di vedere dei pesci un giorno, tornare a vederli dopo 5/6 giorni e passare a comprarli dopo altri 2/3 giorni, magari facendomeli mettere da parte.
Se questo per qualche motivo non è possibile si acquistano subito i pesci, ma poi la responsabilità torna a carico dell'acquirente come prima!
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sono d'accordo! quoto in toto =)