Hygrophila spp. si potano sotto il nodo della parte più giovane, cercando di ottenere talee di circa circa 15 cm. La parte vecchia e con meno foglie va sradicata in seguito alla potatura, quella giovane ripiantata. In caso contrario potrebbe avvenire uno sviluppo laterale, utile se si vuole riempire l'acquario in tempi brevi.
Sono piante palustri, se raggiungono la superficie dell'acqua emergono e in prossimità della luce virano al rosso.
La specie più comune, Hygrophila polysperma, si adatta a una luce non particolarmente potente, ed è piuttosto facile da mantenere. Richiede tuttavia integrazione di elementi quali il potassio, alla cui carenza è molto sensibile, e questa debolezza può renderla preda di chiocciole acquatiche.
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Anubias e Microsorum sono in assoluto tra i generi di piante più facili da mantenere. Possono avere una crescita più o meno lenta e non svolgono un grande lavoro di depurazione dell'acqua come le cosiddette "infestanti", tuttavia non richiedono grandi accorgimenti e possono essere tenute in penombra. Sono facilmente attaccabili dalle alghe, e per questo bisognerebbe abbinarle a piante a crescita veloce, che contrastino queste ultime con la lotta biologica; in alternativa, schermare l'illuminazione.
Si consiglia legarle a rocce o legni, in quanto il rizoma (il tronchetto verde da cui si dipartono radici e foglie) non deve stare interrato, pena la morte della pianta. Se hai ghiaietto grossolano, sui 5 mm, in cui circola l'acqua, il problema non si pone.
Non hanno bisogno di un substrato fertile, stanno bene anche galleggianti, purché al sicuro dalle alghe.
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Alessandro
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