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le specie a rischio, o problematiche, oppure che derivano da habitat seriamente compromessi SONO CENTINAIA!!!.. e non qualche decina… In Acquariofilia dolce, non esiste CITES, se non con gli Osteoglossidi e quindi spetta solamente a noi, come acquirenti, se decidere di comprare una specie problematica in natura
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ok marco, ma se nessuno mi dice quali sono, io nel mio piccolo come posso fare a saperlo?
Chi ha informazioni approfondite e certe a riguardo, tratte da fonti attendibili e studi scentifici, ha l'obbligo morale di diffonderle e farlo sapere!
Se tu mi dici che il travancoricus sono a rischio, io posso sconsigliarli ad altri dirottandoli su altro pesce, e così a sua volta il mio amico che conosce la situazione di quell'animale lo può socnsigliare ad altri e così via.
e vista l'assenza di CITES per il 99,9% dei pesci dolci, questo giro di informazioni è ancor più fondamentale!!!!
In ambito dolce AP sta facendo un lavoro enorme di sensibilizzazione, sconsigliando l'acquisto di animali a rischio certo, problematici e di difficile o impossibile riproduzione (vedi solo con gli otocinclus, tanta gente sta iniziando a sceglere altro perchè sono di cattura

), spingendo di prendere pesci di riproduzione non cercando il wild a tutti i costi, boicottando le selezioni che vanno a soppiantare le forme naturali (vedi con gli endler o con le aulonocara), non prendere pesci rari se non si è sicuri di riprodurli e diffonderli....non mi sembra che la linea del forum (intesa sia come staff che come utenti) sia contro la conservazione e l'etica di non danneggiare la natura, anzi!!!
però ribadisco la mia idea: perchè l'etica si diffonda, le informazioni sullo stato di conservazione delle specie devono girare.....se uno conosce una situazione grave e altri no, stare a contemplarla nello sconforto non serve a nulla, ne al pesce ne alla cultura acquariofila
