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Vecchio 30-09-2013, 12:40   #3
paolo.bernardi
Ciclide
 
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A sostenere le mie ragioni ho solo quello che ho letto e un paio di esperienze personali, l'ultima delle quali condotta in modo abbastanza scrupoloso.

Ci sono dati certi. Il primo è che io avevo due pesci (un P.hepatus e un A.japonicus che cominciavano a preoccuparmi perchè oltre ai puntini visibili c'erano evidenti fastidi, i pesci cominciavano a grattarsi frequentemente e avevano un comportamento anomali.
Messo i pesci in vasca separata con la stessa acqua dell'acquario madre e quindi portato densità da 1026 a 1009 in sette giorni. Al terzo giorno gli esemplari erano già puliti, vispi e affamati.
La densità esatta non la ricordo, ma sarà stata 1016 circa. In teoria per rimettere in piedi gli animali sarebbe bastato solo questo.
Questa parte funziona sicuramente ed è a mio parere meglio dei farmaci. La condizione di iposalinità non sembra in alcun modo arrecare danno al pesce. Il mio A.tomentosus, che nella vasca madre era piuttosto schizzinoso col cibo secco ha cominciato a mangiare di tutto, alla fine del periodo si pappava pure la spirulina in scaglie.
Allo stesso modo ho riportato i pesci ai 1026 densità con una settimana circa.

Unica accortezza, vasca di cura ben gestita, poco mangime e controllo di ammoniaca e nitriti. Io non avevo zoolite ma forse è il caso di inserirne.

Per quanto riguarda la sopravvivenza del parassita io rispetto tantissimo i pareri di Davide e Stefano, non ho assolutamente modo di affermare il contrario di quanto loro sostengono. Dico però che in rete si trova qualcuno che sostiene il contrario, a partire dal Colorni.

Del resto io ora non ho più problemi ma forse ho solo migliorato le condizione della vasca. Allo stesso tempo una successiva infestazione potrebbe essere provocata da un reinserimento del parassita. Io non ho inserito altri animali in quella vasca ma già solo tutte le talee che ho spostato con un po' d'acqua da altri acquari...

Vorrei sapere come si fa ad affermare con certezza che successive infestazioni non siano provocate da reintroduzioni del parassita. Si può certo fare un studio del genere ma con sistemi difficilmente utilizzabili da chi non è un ricercatore stipendiato e spesato.
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Paolo Bernardi
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