Sono convinto che se ad un certo punto del "percorso di formazione" di un acquariofilo, capitasse in mano un libro degli anni 80, magari un libro olandese o tedesco, e l'acquariofilo neofita o similare incontrasse una delle immagini dell'epoca, si ricrederebbe sull'uso della Co2. In effetti era agli albori, ma sicuramente destinata a veri esperti o addirittura pionieri. La stessa cosa sta capitando con l'illuminazione a LED, io stesso in questi giorni sto portando avanti un esperimento con i LED smd 7060 in una micro vasca da 18 litri.
Ora pare che le necessità primarie per ottenere la sopravvivenza di una vasca siano: Gli integratori batterici, il biocondizionatore, l'impianto di osmosi inversa e l'impianto di fertilizzazione Co2 impiegato per acidificare.
Poi, se al pirla che esce dal negozio con una vasca da 30 litri e con tutto il necessario per farla partire nel modo più sbagliato e complicato, viene chiesto di postare la tabella dei valori dell'acqua, spesso viene rieposto: "devo portare l'acqua dal negoziante perchè non ho le boccette di reagenti.
Ma allora, perchè non torniamo sulla terra ed iniziamo ad andare per passi come si è fatto per migliaia di anni ?
Un giorno il buon Ghustave (del negozio svizzero) ad un cliente fece una affermazione superlativa: "cosa vuole, iniziare a fare l'insalata partendo dalla lavastoviglie ? Prima si deve zappare la terra sa ? "
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