Max, non per dire, ma son boiate, se non fosse chiaro.
Da decenni si usano i neon (stessa, identica tecnologia). Nessuno si è mai "bruciato la pelle" (sic).
PS: io l'ho osservata una lampade a neon T8 840 vecchiotta con uno spettrometro. Niente UV. Peccato, fine della leggenda metropolitana.
PPS: Lo studio (ho cercato l'abstract) parla di tessuto in vitro (vuol dire che si studiano cellule su un vetrino). Come caspita fanno delle cellule su un vetrino a sviluppare tumori lo sa solo l'autore (o il giornalista).
PPPS: Ho cercato il profile della Rafailovich (citata nel tuo primo link) nel sito del suo ateneo. Si occupa di:
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Quote:
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Surface and interface properties of polymer thin films, nanocomposite materials, phase segregation in polymer blends, polymer dynamics in confined geometries, wetting in multilayer polymer films, fracture toughness of polymer interfaces, polymer adhesion, nanopatterning using polymer self assembly, nanotribiology of polymer film surfaces, nanopatterning with magnetic impregnates in glass. Experimental specialization: SIMS, X-ray and Neutron Reflection, Lateral, magnetic and atomic force microcopy TEM, RBS, and Mossbauer Spectroscopy.
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Tutta roba attinente alle lampadine a risparmio e ai tessuti umani, sì sì...
E' la classica bufala di internet (ricordi il sodium laureth sulfate? Quella fu fantastica!). Tra qualche settimana la sentirete pure al tiggì (al solito, appena non succede nulla di interessante e c'è da fare il servizio sul nulla). E' pure una delle ragioni per cui non guardo la tivvù.