Discussione: acquario esterno
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Vecchio 30-12-2012, 17:55   #18
enzo44
Batterio
 
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Ciao menca,
Concordo pienamente su quello che scrivi a proposito del fondo anaerobico, in cui si svolgono importanti processi chimici impossibili in presenza di ossigeno. Mi piacciono sopratutto gli acquari di acqua dolce interni, e vorrei sentire il tuo parere in merito al fondo. Ma prima faccio qualche premessa.
Negli anni 60 avevo in Napoli un acquario di 60 lt. rigogliosissimo, senza filtro e a cui cambiavo raramente parte dell’acqua solo in occasione di rabbocco, limitandomi esclusivamente a sifonare il fondo ed eliminare le piante in eccesso una o due volte l’anno. Funzionava benissimo !
La filosofia dell’epoca era quella di una nicchia ecologica in cui piante e pesci si integravano a vicenda.
Ora che mi considero abbastanza esperto attribuisco il successo a due fattori: l’alto tasso di CO2 presente in un denso centro urbano e l’eliminazione di piante e con esse tutte le sostanze da loro precedentemente assorbite.
Trasferitomi vicino Cagliari nella mia nuova casa avevo fatto costruire una vasca in muratura di 300 lt. posizionata in uno sgabuzzino e affacciata in un altro ambiente. Non riuscivo a farlo funzionare. Provato a riempirla con più tipi d’acqua, trattato con torba, schiumatolo, filtro ecc., ma le piante deperivano evidentemente per il basso tasso di CO2 nell’ambiente. Avendo difficoltà di istallare un impianto con bombola, (non conoscevo il sistema a lievito e zucchero o quello ad acido e base) ed alla fine l’ho abbandonato per anni. Prima o poi lo riattiverò, ma prima voglio avere le idee chiare.
In definitiva l’idea originale di una nicchia ecologica rimane valida, però non è un ecosistema chiuso perché immettiamo regolarmente ulteriori elementi nell’acquario, gas e cibo, e necessariamente dobbiamo eliminare i prodotti risultanti con i sistemi più appropriati. Se le piante crescono in modo rigoglioso, l’eliminazione di quelle in eccesso permette di compensare quello che immettiamo in acquario.
L’importante è che all’interno dell’acquario di acqua dolce avvengano tutti i processi chimici necessari e credo che l’elemento essenziale siano le piante, con la loro metabolizzazione di elementi altrimenti nocivi, e con la periodica eliminazione di quelle in eccesso.
Ed ora veniamo al fondo. Dopo essermi documentato sui vari sistemi: filtro sottosabbia, filtro sottosabbia inverso, metodo Jaubert, metodo berlinese, Deep Sand Bed, miracle mud, sistemi studiati principalmente per acquari marini, ed il metodo Guardaci (che ha il problema della ciclicità) sono arrivato a queste conclusioni.. Il miracle mud lo ritengo superfluo in quanto si possono far crescere le piante nella vasca principale invece che nella secondaria. I filtri sottosabbia sono filtri biologici, ma ritengo che l’insieme di tutte le superfici interne dell’acquario siano un sufficiente substrato per colonie batteriche. I sistemi che più simulano le condizioni naturali sono il Jaubert ed il DSB. Preferisco il Jaubert perché il plenum omogeneizza le condizioni di profondità ed inoltre vi si può istallare un cavetto riscaldatore di limitatissima potenza per portare l’acqua e la sabbia sovrastante alla stessa temperatura della parte superiore.
Dopo aver scritto questo romanzo, cosa ne pensi di immettere la CO2 direttamente nel plenum ?
Ciao, enzo
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