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Vecchio 28-12-2012, 15:40   #5
camiletti
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Originariamente inviata da Metalstorm Visualizza il messaggio
1- il cervello del pesce non è in grado di percepire la nostalgia della vita selvaggia o altri sentimenti "umani", se tenuto in condizioni idonee per le sue necessità (spazio di nuoto, valori, allestimento, compagni di vasca,....) non è fisicamente in grado di percepire la differenza tra cattività e natura. Sul paragone con gli uccelli non mi esprimo, in quanto gli unici di cui mi intendo un po sono quelli da cortile, nel caso lascio la parola ad esperti di pennuti come il buon Patrick Egger.
Quindi se alleviamo un pesce secondo le sue esigenze, non vedo il problema etico....ovvio che ci sono pesci che non adrebbero mai allevati in acquario perchè le loro esigenze sono insormontabili,vuoi per lo spazio richiesto o per l'alimentaizone impossibile da soddisfare (e tu che vieni dal marino di questi casi dovresti conoscerne parecchi), allora son d'accordo sul fatto che eticamente sia sbagliato allevarli.

Per la questione wild, ci sono per come la vedo dei distinguo da fare: se un pesce non è minacciato in natura, ci può stare che venga importato, visto che anche con l'allevamento nelle vasche domestiche si può capire come riprodurlo o meno. Se un pesce è a rischio e magari non è nemmeno riproducibile in acquario, sono totalmente d'accordo sul fatto che non debba essere ulteriormente pescato, se non per progetti seri e mirati per una sua riproduzione in cattività per evitarne prelievi e magari effettuare ripopolazioni.....in ogni caso, se posso do sempre la precedenza a soggetti di riproduzione (oltre che per un discorso etico, in molti casi hanno meno problemi di acclimatazione e costano pure meno), tanto a parte rari casi come i ciclidi dalle grandi labbra sono esattamente uguali a quelli selvatici.
la riproduzione di pesci in acquario è secondo me il fine vero e proprio dell'acquariofilia dolce legata ai pesci....è la più bella esperienza di questa branca dell'acquariofilia, oltretutto diventa un obbligo per quelle specie diffuse nell'hobby ma che in natura sono minacciate (come moltissimi killifish) o addirittura estinte (come certi ciclidi del lago vittoria).
La selezione beh, dipende: se la selezione non altera la vita del pesce, non va a perdere varietà uniche formate spontaneamente in natura e non viene fatta su pesci rari e a rischio, può anche starci....finchè lavori su dei guppy (di cui ormai non si trova più la forma ancestrale) o su betta splendens non selvatici non ci vedo nulla di male, se vai a ibridare due varietà selvatiche pure di discus fai una bella porcata

2-per il cibo vivo, se un animale lo necessita per essere allevato bene è giusto che venga dato e non vedo differenza tra somministrare un lombrico o un pesciolino, sempre di una vita si tratta e non mi piace fare distinguo tra animali di serie A e serie B.....sono contro il vivo dato solo per far spettacolo, come quelli che danno topi e pesci rossi ai piranha per farli sbranare.
il vivo ha senso anche per osservare i comportamenti di caccia di alcuni pesci, come il mitico Nimbochromis livingstoni che si finge morto per attacccare i pesci piccoli (uno spettacolo da vedere!)

Conoscevo la storia della corteccia cerebrale, quindi tu dici che un pesce non può percepire la differenza tra natura e acquario se tenuto in vasche adatte? E noi come facciamo a sapere se le vasche sono adatte? Seguendo i biotopi di origine e basandoci su ciò che dicono gli scienziati in mertio allo spazio (come il neon in una vasca da almeno 90 cm)? ok, ma noi che siamo consci che il vivere in vasche diverse dalla natura come ci dobbiamo comportare?
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ah, una cosa: , hai aggiunto un bellissimo messaggio alla discussione
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Originariamente inviata da Lucrezia Visualizza il messaggio
Noi non potremo mai saperlo con certezza come stanno e cos'altro vorrebbero,ma osservandoli negli habitat naturali,studiando i loro comportamenti e le loro abitudini cerchiamo di fare in modo che vivano nel migliore dei modi (ad esempio,sappiamo i valori adatti,i cibi che preferiscono,lo spazio che necessitano). Poi ho già detto che non vivranno mai così come in natura,ma perlomeno assicuriamoci che conducano una vita dignitosa. L'uomo è da sempre stato egoista,ma adesso che sappiamo le cose basilari di cui hanno bisogno cerchiamo di renderle concrete
Il vivo intendevo che se non è molto più nutriente rispetto al congelato il problema per me non si pone perchè ovviamente sceglierei il secondo. Il fine principale per il quale viene somministrato il vivo è per i nutrienti (e per l'istinto predatorio..) se non mi sbaglio,ma io non ne ho idea di quanto sia vero questo,perciò la mia opinione è superficiale
ok, ma che differenza c'è fra l'uccidere un animale prima o dopo? Anche nel secco alla fine deriva tutto da animali (o piante) vive, quindi siamo sempre d'accapo, mi chiedevo quanto fosse giusto dare un pesce rosso ad un animale che in natura MAI l'avrebbe mangiato (un channa non si sarebbe neanche sognato di mangiare un pesce rosso, lo avrebbe visto come un'entità sconosciuta e magari pericolosa e avrebbe preferito mangiare altri pesci, in acquario invece si nutre ti tutto ciò che gli è offerto...)

Ultima modifica di camiletti; 28-12-2012 alle ore 15:44. Motivo: Unione post automatica
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