Ho letto che hai usato rocce ceramiche. La ceramica è costituita da argille che a loro volta sono ricche di silicati più o meno in base al tipo di argilla utilizzata. La lavorazione della ceramica inoltre prevede l’ultizzo di agenti fluidificanti per mantenere la miscela di argille fluida e nello stesso tempo ridurre il contenuto d'acqua, che verrà poi rimossa nel processo di atomizzazione. La produzione di anidride carbonica e di vapore acqueo che restano intrappolati nella massa argillosa in fase di cottura, determina la formazione di piccoli pori ed una diminuzione della densità del materiale che è necessaria per mantenere la porosità della ceramica adatta ad essere utilizzata per la colonizzazione batterica anaerobica.
Man mano che la temperatura aumenta in fase di cottura, i composti presenti nell’argilla, come gli ossidi basici provenienti dalla decomposizione dei carbonati o gli ossidi di ferro presenti come coloranti, cominciano a fondere e reagiscono con una parte della silice e dei minerali argillosi presenti nell’argilla, in questo modo agiscono come fondenti formando dei silicati che fondono ad una temperatura più bassa di quella di fusione dei minerali argillosi e della silice, che è piuttosto alto.
A circa 1000°C anche questi silicati fondono e circondano i granuli di silice e di
minerali della argille rimasti facendo diminuire la porosità.
Questo solo per dirti che sia il materiale per creare la ceramica, sia nella lavorazione della stessa, i silicati sono presenti in modo consistente pertanto il dubbio sul rilascio da parte di queste rocce è concreto
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