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ti dirò che il cosidetto stress da trapianto che osservo quotidianamente avendo un orto da curare, gestire e rinnovare, non l'ho mai osservato nelle mie piante acquatiche. sarà perchè in fondo questo stato di sofferenza è prodotto dall'indebolimento radicale che si provoca lesionando le radici quando le rimuoviamo dal vaso o simili.
le piante terrestri hanno una fortissima sollecitazione all'evapotraspirazione, visto che la parte ipogeica è a contatto con l'acqua (consideriamo il suolo alla capacità di campo) e contemporaneamente la parte epigeica è a contatto con l'aria, che tende a disperdere rapidamente l'acqua. la valvola che si oppone a questa perdita idrica è i complesso stomatico (pori che si aprono e chiudono consentendo o riducendo l'evapotraspirazione).
ora, se consideriamo l'equazione fotosintetica vediamo che essa parte da acqua, luce e anidride carbonica per produrre uno zucchero e ossigeno. significa che ogni fattore che limita la presenza dell'acqua a livello fogliare limiterà anche la fotosintesi, ovvero durante gli stress idrici le lesioni radicali o la chiusura stomatica riducono il flusso idrico nella pianta che è il motore della fotosintesi stessa = la fotosintesi rallenta fino a bloccarsi.
nelle piante acquatiche secondo me i fattori regolanti sono soltanto la luce e la co2
boh forse sono stato un po contorto...
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SE NON FAI NIENTE NON RISCHI NIENTE
Non illudiamoci, gli acquari sono tutti finti... una semplice proiezione di quello che immaginiamo dovrebbe essere... ne cogliamo la sostanza, ne assaporiamo l'essenza ma non la natura.(Enza Catania)
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