Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 01-05-2012, 11:18   #10
MarcoA
Guppy
 
Registrato: Nov 2011
Città: Pordenone
Acquariofilo: Dolce
N° Acquari: 1
Messaggi: 281
Foto: 0 Albums: 0
Post "Grazie" / "Mi Piace"
Grazie (Dati):
Grazie (Ricev.):
Mi piace (Dati):
Mi piace (Ricev.):
Mentioned: 5 Post(s)
Feedback 1/100%

Annunci Mercatino: 0
Vi segnalo un articolo che riporta conclusioni differenti da quello citato in precedenza:

Reazioni di ossidoriduzione e potenziale Redox
diWalter Peris - Gruppo Acquariofilo Milanese

Incollo le conclusioni, ma consiglio agli interessati di spendere un po' di tempo per leggerlo, ma sopratutto capirlo perchè illuminante:

Quote:
Conclusioni
Alla luce dei fatti fin qui esposti possiamo affermare che le migliori condizioni in un acquario si ottengono quando il potenziale redox del sistema è alto, in quanto così vengono favoriti i processi ossidativi di degradazione del principale prodotto di rifiuto, l'ammoniaca, e del suo altrettanto tossico metabolita, lo ione nitrito. E' pur vero che alcuni anni fa si pensava che un ambiente riducente, cioè con un basso potenziale redox e quindi necessariamente povero di ossigeno, fosse più favorevole allo sviluppo delle piante e dei pesci1; in realtà questo poteva essere vero per le piante in quanto uno degli oligoelementi più importanti per il loro sviluppo, il ferro, deve essere presente in forma ridotta come Fe2+ (lo ione Fe2+ si ossida molto velocemente in soluzione a Fe3+, non più utile per i processi metabolici delle piante). Queste condizioni riducenti venivano ottenute con filtri lenti e sporchi che favorivano effettivamente lo sviluppo delle piante, ma erano condizioni deleterie per i pesci perché impoverivano di ossigeno l'ambiente. Oggi il ferro viene somministrato stabilizzandolo mediante complessazione con l'acido etilendiammino tetraacetico e questo complesso lo rende meno disposto all'ossidazione; per questo motivo si possono mantenere le condizioni ossidanti, più favorevoli al metabolismo dei pesci, senza per questo intralciare lo sviluppo delle piante.
Come indicazione finale possiamo dire che una tensione redox di 250/300 mV è sufficiente per ottimizzare tutti i processi metabolici e soddisfare piante e pesci.
Semplificando quest'autore giunge a conclusioni diverse da quelle dell'articolo segnalato in precedenza (sostenendo che le tesi esposte in quest'ultimo siano poco aggiornate), inquanto oggi, i microelementi sono "protetti da sostanze chelanti" nei confronti dell'ossidazione.

Ora, quale delle due tesi sposare?

IMHO, la prima appare scritta da un acquariofilo che si è avvicinato alla chimica e, studiandola ha cercato di diffondere il know-how acquisito. La seconda denota solide basi chimiche da parte dell'autore che è anche un acquariofilo. Probabilmente entrambi hanno delle esperienze che confermano la loro tesi e probabilmente nessuna delle due è sbagliata ma vanno contestualizzate (la chimica è un campo vasto ed il potenziale redox è una delle materie ostiche della chimica, quindi non sorprendetevi).

Originariamente inviata da atomyx Visualizza il messaggio
Intorno a 250 mV. In ogni caso la sonda che hai postato sembra parecchio economica. Io solitamente me lo facevo prestare da un amico che lo utilizza in un laboratorio caseario per altri motivi e so che lo strumento era stato pagato più di 800 mila lire. Magari sono cambiati i tempi ed i costi si sono ridotti.
Notate come, alla luce di questa tesi ritornino ad avere senso potenziali redox alti.

Per rispondere alla domanda subordinata dell'oggetto del post, notate anche come quest'autore indichi come metodo per ridurre il potenziale redox l'utilizzo di un filtro sporco e lento.Avevamo già visto in precedenza come per aumentarlo sia utile dissolvere ossigeno (quindi aereatore ma aggiungo anche tante piante e fotosintesi efficente)

Alla prossima puntata...
MarcoA non è in linea   Rispondi quotando
 
Page generated in 0,10648 seconds with 13 queries