Per intensificare il colore nella lettura del pH aggiungi più gocce di reagente senza paura di errori.
Il punto è che il test del gH e del kH si basano su un viraggio (cambiamento) di colore. L'unico reagente che butti dentro contiene in realtà 2 sostanze: un "indicatore" una sostanza che cambia il suo aspetto al raggiungimento di uno stato e un "titolante" una sostanza che reagisce (di solito sottraendo all'indicatore) "l'analita" (=sostanza da determinare). Nella chimica anlitica, dove le cose sono molto precise, le due sostanze si aggiungono separatamente, ma noi abbiamo le cose semplificate. Per fare un esempio con il gH il titolante è chiamato EDTA (uno dei componenti che catturano i metalli nei biocondizionatori), l'indicatore è "neroeriocromo T". Il neroeriocromo T reagisce con il calcio e con il magnesio dando colore rosso-violetto. Aggiungendo goccia a goccia la soluzione della boccetta (che contiene sia indicatore che EDTA, il titolante) consumi il calcio e il magnesio che vengono per così dire catturati e sottratti all'indicatore. Quando finiscono esso varia il suo colore a blu-violetto e tu sai quanta durezza c'era nella tua acqua.
Il test del pH a reagente è in realtà una miscela di indicatori, senza reagente perchè determini uno stato della tua acqua, non quanto "titolante" ti serve per raggiungerlo. Ognuno di questi apporta un cambiamento di colore alla soluzione a pH diverso e il colore che ottieni è in realtà una miscela di colori con tutte le difficoltà interpretative del caso. Il produttore riporta sulla cartina di confronto i colori, ma questo comporta due fonti di errore:
1- i colori delle stampe sono difficilmente attinenti al vero, a causa di un limite tipografico e possono variare di alcune tonalità.
2- la percezione del colore è soggettiva da individuo a individuo e può sbagliare anche qui di qualche tono.
Da questo dipendono le tue difficoltà e non ci puoi fare molto: l'alternativa è il pHmetro che, anche se più preciso, è comunque uno strumento "rognoso" da gestire.
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