28-03-2012, 20:04
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#60
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Stella marina
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Originariamente inviata da Giordano Lucchetti
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inizio questo discorso mettendo in chiaro una cosa: io sono stato bocciato, perché sono pirla e odio lo studio.
Ma a parte questo, guardando la folla di miei coetanei che mi circonda, non mi riconosco. Io non rientro alle 4 del mattino (se non alle 6) la domenica, non fumo, non bevo (o almeno una birra ogni tanto quando mangio una pizza) e non mi drogo... quando i miei coetanei parlano piuttosto sto zitto e non mi intrometto nei discorsi altrui perché personalmente non mi interessano (non ho voglia di parlare 24H su 24 di videogames, fumo, *******, facebook, discoteche etc... piuttosto parlo con il mio prof di biologia, o comunque con persone adulte).
Io mi reputo tuttavia "normale", anche se vado relativamente male a scuola (ma questo non c'entra), eppure vengo definito "nerd", perché piuttosto che andare al parco a spararmi le canne sto a casa a leggere, perché invece di uscire e andare in discoteca al sabato vado in ludoteca o guardo un film, perché mi vesto sempre in camicia e golf... o più semplicemente perché mi distacco dalla massa di caproni ignoranti che più che muovere la testa avanti e indietro a ritmo di TuNz tUnZ mentre hanno in bocca un cannone o sono strafatti di qualsivoglia droga.
Non mi metto di certo qui a fare un discorso sulla colpa di tutto questo, ho 16 anni, non ne ho idea... ma posso solamente fare un esempio:
Io ho vissuto i primi 7 anni della mia vita in un paesino vicino a Bergamo di nome Cene, lì c'era un oratorio (come in qualsiasi città), la mia infanzia si è evoluta lì. Il prete (Don Camillo), organizzava sempre eventi e manifestazioni, c'era un bel bar in cui tutto costava pochissimo (non era a scopo lucroso), tutti i bambini dopo la scuola si radunavano qui, facevano i compiti e poi si giocava nel grande cortile.
Dopo svariati trasferimenti sono finito a Milano, e, in tre anni, non ho mai visto qualcosa organizzato dal Don nell'oratorio sotto casa mia, difatti è sempre vuoto, i bambini sono sempre e costantemente in casa a giocare alla Playstation, il don se ne frega altamente.
Secondo il mio piccolo (ed insignificante) punto di vista, manca quella magia che non molto tempo fa ci teneva uniti, un maggiore controllo da parte dei genitori, un centro di ritrovo (che non sia la scuola) che permette ai nostri giovani di dialogare, di scoprire, di avere rapporti con persone diverse... e non imporre una religione e basta (come succede oggi).
ora devo tornare a studiare Spagnolo... altrimenti prendo 2
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In parte concordo in parte no...

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