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ecco cosa ho trovato...
Si può dire che le risse facciano parte del gioco per vari motivi.
Prima di tutto perché l'hockey è uno sport molto fisico, i contatti (anche duri) fanno parte del gioco e ogni tanto qualcuno esagera, provocando reazioni. Tra l'altro la reazione non è necessariamente del giocatore che ha subito il colpo, come detto da altri prima di me ci sono giocatori che hanno il compito di proteggere i loro compagni. L'esempio forse più famoso è quello di Marty McSorley, che per più di 10 anni ebbe il compito di proteggere Wayne Gretzky, considerato da molti il più grande giocatore di hockey di tutti i tempi. Gretzky era fisicamente "piccolo", ma talmente forte che diventava inevitabilmente il bersaglio degli avversari che lo volevano intimidire (se non proprio togliere dal gioco) con interventi duri. Ma ogni volta che qualcuno osava toccare Gretzky, entrava McSorley e cominciava a menare botte a chi aveva osato toccarlo. Lo fece per anni agli Edmonton Oilers, e quando nell'88 Gretzky fu trasferito ai Los Angeles Kings, chiese espressamente che McSorley fosse trasferito con lui.
Un'altra causa delle risse (ma questo vale più nei vari campionati nord-americani che in Europa) é il fatto che diventano parte integrante dello spettacolo. È anche per questo motivo che gli arbitri non intervengono subito. Le regole dicono che la rissa comincia dal momento in cui i giocatori si tolgono i guanti. A quel punto scatta la penalità maggiore (cioè 5 minuti nella NHL, in molti campionati europei seguita automaticamente da una penalità di partita). Quindi gli arbitri lasciano "sfogare" i contendenti, aspettando che siano a terra o più o meno stufi di menarsi, e solo a quel punto intervengono. Comunque nell'hockey si gioca con il tempo effettivo, quindi le risse non tolgono tempo alla partita vera e propria.
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