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Vecchio 03-02-2012, 22:09   #106
jonjboz
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Questo è lo stesso spettro tagliato delle lunghezze d'onda meno importanti, al di la dell'aspetto visivo della luce, il secondo spettro a mio modesto parere funzionerebbe dal punto di vista degli animali precisamente come il primo solo che mantenendo gli stessi parametri consumerebbe meno
Giovanni, scusami se non sono coerente con la tua ipotesi,
e cerco di dare una motivazione alla mia perplessità, anche per cercare di capire meglio
l'intero sistema che noi cerchiamo di riprodurre nelle nostre vasce.

prendiamo in considerazioni cosa chiediamo ad un impianto d'illuminazione sulle nostre vasche:

1- una luce che soddisfi i nostri gusti
2- una luce che faccia stare bene gli animali
3-una luce che ci fà uscire i colori
4-risparmio energetico

cerchiamo di esaminare questi 4 punti salienti.

punto uno- i nostri gusti sono di avere una luce molto fredda tant'è che le 15.000 k non basta infatti vengono integrati neon o led attinici per aumentare i K, fin qua molto semplice.

punto due- qui incominciano i problemi, qual'è lo spettro più utile? a questo punto subentrano i PAR (Photosynthetically Active Radiation) sappiamo benissimo che i PAR sono nella gamma visibile dai 400 ai 700 nM come si evince dalla tabella




fino a questo punto tutta la luce fà brodo.

da questo spettro dobbiamo vedere cosa effettivamente serve alla nostra vasca.
ci serve la luce per far apparire la vasca ben illuminata possibilmente con gradazioni K alte per farla apparire di un bel bianco ghiaccio e non una vasca color pipi. perciò scegliamo gradazioni alte che virano al blu...da qui si evince che il giallo almeno per una questione di gusto non serve, e tanti lumen per farla bella luminosa.

adesso cerchiamo di esaminare le cromaticità utili ad alimentare i nostri animali,
e qui entrano in gioco i PUR.

cosa sono i PUR ? in parole povere le radiazioni utili per la clorofilla.




se notiamo il grafico a livello di PUR sono circa il 50% dei PAR situati alle due estremità del visibile, percio togliamo il verde, il giallo, e buona parte dello spettro che sono inutili, ci rimane il blu dal 400 al 480- e il rosso dal 620 al 640. ma c'è un' altra considerazione da la lungheza d'onda dal 620 al 640 se presente in quantità sufficiente (siamo al confine con gli IR perciò a se non immessi a quantità elevata vengono filtrati dall'acqua) per fornire energia utile diventa una fonte inestimabile per alghe e cianobatteri, a se notiamo nel grafico dei PUR
notiamo che sia la clorofilla a sia la clorofilla b hanno un maggiore picco di assorbenza sul blu,
allora che cavolo li mettiamo a fare sti rossi.....

più tardi vedremo di analizzare gli altri punti altrimenti vi annoio e mi mandate a quel paese

naturalmente questa è una mia valutazione su diversi anni di ricerche e pareri raccolti da voi utenti del forum.
Donato, l'errore che tutti fanno quando si parla di luce per i coralli è quello di considerare solo la luce fotosintetica, il corallo non si colora con la luce fotosintetica, quella serve come cibo per le zooxantelle che poi nutrono il corallo attraverso gli scarti della fotosintesi, ma oltre questo c'è ben altro, c'è tutta la parte relativa allo stimolo delle cromoproteine fluorescenti e non fluorescenti, cioè c'è tutta la parte della colorazione in difesa dei tessuti, cioè la famosa "abbronzatura" come la chiamo io. Questa parte è regolata dalle lunghezze d'onda in grado di stimolare questi componenti presenti nei tessuti dei coralli.
Per fare un esempio e come se noi dicessimo che la luce serve all'essere umano per far crescere il cibo con cui ci nutriamo, ma se vuoi abbronzarti è inutile che stai sotto una lampada verde, perchè quelle lunghezze d'onda non stimolano la melanina della nostra pelle, cosa che invece fanno gli UV.
Per il mio esempio ho specificato che nel secondo caso non bisognava fare riferimento al colore della luce perchè era un esempio per far capire che tagliando le frequenze inutili si taglia l'energia consumata -28
jonjboz non è in linea   Rispondi quotando
 
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