Discussione: sicurezza impianti CO2
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Vecchio 20-01-2012, 19:01   #7
gianfrygb
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Vorrei rispondere subito a qualche domanda postata da qualche amico, e precisare alcune cose:

1) il mio intervento non era inteso nella maniera più assoluto a voler fare il sapientone di turno( non è nel mio carattere) ma semplicemente a far capire che non si deve tassativamente sottovalutare la pericolosità nel maneggiare in modo non appropriato simili prodotti.
Pertanto se fossi riuscito a far desistere anche uno solo dal fare tentativi "fai da te" in modo superficiale, ne sarei estremamente felice.

2) Perchè è pericoloso usare CO2 in fase liquida.
Cercherò di spiegare in modo molto semplice e comprensibile, senza fare considerazioni tecniche, che lascio ad altri più esperti (non sono un chimico). Consideriamo che la CO2 è uno dei pochissimi gas che si possono trovare sia solidi, liquidi e gassosi. Immaginiamo di aver un tubetto con un diametro di passaggio piccolo nel quale dobbiamo far defluire l'acqua: se la facciamo defluire in stato gassoso (vapore) l'acqua scorre bene. Se la facciamo defluire in stato liquido, anche in questo caso scorre bene, anche se con qualche piccolo problema in più, dovuto ad esempio a piccole strozzature, a vortici che si creano, ecc. Se facciamo defluire in fase solida (ghiaccio) è probabile che si crei un tappo che blocca la fuoriuscita. Quando la temperatura esterna scioglierà quel tappo di ghiaccio, riprenderà ad uscire fino a chè un nuovo tappo si riforma.
In secondo luogo, dobbiamo tenere presente che il riduttore utilizzato per la CO2 deve la sua funzionalità al corretto funzionamento all'interno di alcune guarnizioni, che sono elastiche.
Il ghiaccio della CO2 liquida andrebbe a ghiacciare sia l'interno del riduttore (tenete presente che i passaggi interni sono molto limitati e di norma nell'ordine di decimi di millimetro), sia la guarnizione elastica chiamata membrana.

3) Purezza CO2.
In questo momento ho nel mio capannone una cisterna che sta scaricando CO2 nel mio serbatoio. La cisterna è la stessa sia per uso alimentare che per uso industriale.

Premettiamo che la CO2 si può ottenere da stabilimenti industriali, dalla fermentazione della birra, e dalle sorgenti. In Toscana esistono varie zone in cui la CO2 fuoriesce dal terreno, e viene convogliata in contenitori di stoccaggio. In ogni caso la CO2 viene fatta passare attraverso vari filtri che la rendono pura al 99,5%. Successivamente viene caricata nei camion-cisterna e trasportato nel luoghi di imbottigliamento. In questi luoghi di imbottigliamento la CO2 viene scaricata dal serbatoio alla bombola mediante una pompa: infatti all'interno del serbatoio abbiamo una pressione di 10/12 bars, mentre dobbiamo mandare la CO2 in fase liquida in una bombola con una pressione di 60/80 bars, fino al raggiungimento del peso stabilito. I pistoni che si muovono all'interno della pompa non sono a contatto con olio. In tanti anni di esperienza non ho mai avuto una mia pompa e quelle decine vendute ed installate in vari stabilimenti, che abbiano rilasciato olio.

Qual'è la pressione interna alle bombole?

Poichè la CO2 è "instabile" la pressione viene calcolata sia a temperatura ambiente di 20°C (pari a 60 bars) sia a temperatura di 60°C (165 bars). Ecco perchè sulle bombole che voi avete vedrete stampigliata una pressione di 165/250 bars. Perchè la pressione a 60°C è considerata di 165 bars e la pressione di prova della bombola è di 250 bars.

3) non risponde al vero che le bombole scoppiano o sono progettate a pressione di 7/9 volte la pressione di esercizio. Infatti fino a qualche anno fa, come dicevo in precedenza, le bombole con capacità inferiore a lt 1 erano esentate dal collaudo iniziali del Ministero dei Trasporti, ma doveva esserci una dichiarazione del costruttore, nella quale si certificava che le bombole non scoppiassero prima di aver superato 3 volte la pressione di esercizio (perciò 165 bars x 3= 495 bars)

4) Bombole. Le bombole in commercio sono prodotte sia in acciaio, che in alluminio. Tutte subiscono severi controlli sia da produttore che in sede di collaudo. Perciò possiamo certamente dire che sono sicure. qual'è la differenza sostanziale tra i due tipi? Senza essere troppo tecnici, posso dire che se entra dell'acqua nella bombola (a me è capitato di trovare acqua ed altro in varie occasioni) le bombole di acciaio subiscono il processo di formazione della ruggine, che a lungo andare, rende la bombola non più idonea a sopportare la pressione. Questo problema non esiste nella bombola in alluminio, che non è comunque esente da problemi. Ecco allora che è nata la valvola "residuale", cioè una valvola che impedisca lo svuotamento totale del gas dalla bombola, e di conseguenza impedisca il ritorno di sostanze diverse (vedi acqua, ecc) per depressione nella bombola. Al momento sono pochissime le valvole di questo tipo in uso, anche per il costo stesso.

5) le norme vigenti sono molto severe e vengono rispettate in modo scrupoloso da chi ha il dovere di maneggiare le bombole, anche perchè diversamente non puoi sapere se nel momento in cui tu la stai maneggiando, la bombola scoppia con le conseguenze del caso.
Giustamente, come diceva qualcuno prima, è l'utilizzatore finale che spesso è incompetente, o addirittura talmente irresponsabile da usare le bombole in modo pericoloso (è capitato di vederle impiegate distese a terra come scorrimento di pesi o macchinari) o tenute vicino a fonti di calore, o impiegate senza l'utilizzo di riduttori, ecc.).

Perciò, per concludere, qualche consiglio:

1) la bombola per CO2 non deve mai essere impiegata in orizzontale

2) richiedete possibilmente che la bombola sia dotata di cappellotto di protezione della valvola

3) che la valvola sia di tipo a volantino e non a pulsante

4) che la valvola sia dotata di valvola di sicurezza

5) fissate in qualsiasi modo adeguato la bombola in modo tale che non possa mai cadere, quand'anche voi spostate il vs. acquario. Eviterete così, in caso di caduta della bombola, che possa danneggiarsi la valvola, e lo stesso ridutore di pressione.

Scusate se mi sono dilungato eccessivamente e saluto tutti.
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