Discussione: sicurezza impianti CO2
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Vecchio 18-01-2012, 19:23   #6
IVANO
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- 4) Fino a pochi anni or sono la C02 che utilizzata negli estintori era la stessa usata nel settore alimentare e nel settore medicale. Poi la legge ha diversificato l'utilizzo della C02, fornendo precise disposizioni, in modo tale che un'azienda per poter riempire bombole per uso medicale e per uso alimentare debba richiedere un'autorizzazione. La purezza della C02 è comunque identica.
Non è detto che la purezza sia comunque identica.Per la Co2 e per l'ossigeno la struttura molecolare è la stessa ma cambiano i controlli effettuati (produzione/trasporto/ post produzione, cioè riempimento).
C'è pero da dire che contenitori e sistemi di riempimento cambiano di molto (in termini anche solo di pulizia) tra la Co2 tecnica e quella alimentare, quindi andiamo da una purezza del 99% ad una del 99.5 o maggiore....
L' EIGA European Industrial Gases Association 70/99 regola la Carbon dioxide source certification, quality standards and verification inserendo la differenza tra Co2 tecnica e Alimentare .
Ti riporto un estratto di Assogastecnici :
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Per quanto riguarda gli aspetti di distribuzione dei gas questa avviene anch’essa in sistemi chiusi e pressurizzati in particolare per i gas liquidi le autocisterne sono dedicate per ogni prodotto (O2, CO2, ecc.) mentre le bombole sono dedicate all’uso alimentare con un condizionamento separato rispetto alle bombole industriali e con accorgimenti tecnici che impediscono la contaminazione come per esempio la presenza di valvole a pressione residua che impediscono eventuali riflussi all’interno della bombola.
Tuttavia viene evidenziata attraverso la presentazione delle Linee Guida EIGA come in ogni caso il settore gas tecnici abbia comunque identificato nell’adozione di un piano di autocontrollo con l’applicazione delle norme HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point), tipiche di un azienda alimentare, la base per il controllo degli eventuali punti critici nei diversi cicli di produzione, condizionamento e distribuzione dei gas alimentari.

Analogamente ai prodotti alimentari, la consegna dei gas allo stato liquido in autocisterna o in bombole in fase compressa per il settore alimentare viene realizzata considerando una specifica procedura di rintracciabilità del prodotto mediante lotto di produzione, in particolare per le bombole viene prevista una specifica etichettatura sul recipiente che identifica il prodotto, nome indirizzo del produttore, quantità di gas, numero di lotto.
A completamento delle diverse richieste presenti nel documento EIGA è stato presentato un esempio sugli aspetti operativi per un tipico processo di produzione, distribuzione del gas liquido in autocisterna al cliente finale e ai centri di produzione secondaria per il confezionamento dei gas in bombole e successiva distribuzione di quest’ultime al cliente finale.

Gli interventi hanno così dimostrato come la produzione di gas sia a basso rischio igienico; i gas vengono prodotti negli impianti primari con una singola specifica e un livello di qualità adatto per tutte le applicazioni, incluse quelle specifiche alimentari. La redazione di un piano HACCP, inoltre, rappresenta un’ottima guida nel realizzare un efficace sistema per il controllo della qualità alimentare dei gas.

Dopo l’ampia panoramica su legislazione, produzione e distribuzione dei gas alimentari presentata dalle aziende, la parola è passata alle Istituzioni, rappresentate da Marinella Collauto, Dirigente Ufficio VI della Direzione Sicurezza degli Alimenti del Ministero della Salute e da Thomas Hallas-Moller, Direttore del Gruppo Food Additives and Packaging dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).
Entrambi hanno presentato l’attività del proprio ufficio e sottolineato come questo Convegno abbia aperto un canale di comunicazione e collaborazione estremamente prezioso e di sicura utilità per chi, in veste di organismo normativo e/o di controllo, necessita di conoscere in modo corretto e approfondito il settore sul quale è chiamato ad intervenire.
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