Che sfiga, mi dispiace pių che altro per loro poverini.  Allora porto la temperatura a 29° e attacco l'aeratore a palla, vediamo un po' che succede. Continuo con i bagnetti di sale o mi fermo? (appena riesco a fargli una foto la posto, non stanno un minuto fermi)
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Si sentiva il mare, come una slavina continua, tuono incessante di un temporale figlio di chissā che cielo. Non smetteva un attimo. Non conosceva stanchezza. Non conosceva clemenza. Se tu lo guardi te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio tutto quell'infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni, il mare, quando brucia la notte. (A. Baricco)
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